sabato 18 luglio 2015
​Attentato suicida in una cittadina sciita a 20 chilometri da Baghdad in occasione della festa dell'Eid, la fine del Ramadan.
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È stata un'ecatombe l'attentato di venerdì rivendicato dall'Is in una città a prevalenza sciita a nord di Baghdad. L'ultimo bilancio parla di 115 morti e oltre 120 feriti. Tra le vittime, numerose donne e almeno 15 bambini. Khan Bani Saad è una città abitata prevalentemente da sciiti e situata a 20 km a nord di Baghdad. Il kamikaze ha fatto esplodere l'autobomba nel cuore della zona commerciale della città, che pullulava di gente uscita per gli acquisti in preparazione di Eid al-Fitr, la festa che in tutto il mondo musulmano segna la fine del Ramadan. L'attentato, uno dei più gravi da quando l'Is ha conquistate vaste zone del Paese, ha fatto crollare diversi edifici schiacciando sotto le macerie intere famiglie. Il gruppo jihadista ha fatto sapere che il kamikaze ha preso di mira i "negazionisti", come vengono chiamati gli sciiti dal gruppo sunnita, e che aveva tre tonnellate di esplosivo in auto: l'esplosione ha lasciato a terra un cratere largo cinque metri e profondo due."Ogni anno (nel Ramadan) c'è un attentato: siamo colpevoli di essere sciiti", ha detto sconsolato Abbas Hadi Saleh, un maggiorente locale. "È l'attentato peggiore nella provincia di Diyala dal 2003".Una folla sconvolta si è riversata in strada e ha spaccato i finestrini delle auto in sosta per sfogare la rabbia. Si teme che il bilancio possa essere ancora più pesante, perché potrebbero esserci altri corpi sotto le macerie.Il governo di Diyala, una provincia mista di sciiti e sunniti già finita nel mirino jihadista, ha proclamato tre giorni di lutto e ha ordinato la chiusura di tutti i parchi fino al termine della festività per motivi di sicurezza.
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