lunedì 26 luglio 2010
Nuove misure restrittive per indurre Teheran a rinunciare al programma nucleare. Colpite industrie di gas e petrolio, divieto di nuovi investimenti, di assistenza tecnica e di trasferimento delle tecnologie. Frattini: «Strumento più importante per persuadere l'Iran a tornare ai negoziati».
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L'Ue ha adottato nuove sanzioni contro il programma nucleare iraniano colpendo in particolare il settore energetico, il più vulnerabile per la Repubblica islamica. Lo riferisce una fonte diplomatica che ha partecipato alla riunione dei ministeri degli Esteri di Ventisette. Le misure adottate dalla Ue vanno persino oltre quelle varate dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu lo scorso 9 giugno. E' previsto il divieto di ogni nuovo investimento, assistenza tecnica o trasferimento di tecnologia in Iran, soprattutto nel campo della raffinazione e della liquefazione del gas. Inoltre, gli scambi commerciali con la Repubblica Islamica devono essere resi più difficili, vietate le attività delle banche iraniane ed esteso il numero di cittadini iraniani a cui vietare il visto, con particolare riguardo per le guardie della rivoluzione, l'armata ideologica del regime di Teheran. La maggior parte delle sanzioni diventerà effettiva da martedi, con la pubblicazione sul giornale ufficiale della Ue. Frattini. «Credo che le sanzioni sono lo strumento più importante per persuadere l'Iran per tornare ai negoziati e non per isolarlo». È quanto ha dichiarato il ministro degli Esteri Franco Frattini sulle sanzioni all'Iran che saranno approvate oggi al Consiglio Affari esteri dell'Unione europea a Bruxelles.«È l'unica possibilità per la comunità internazionale: negoziare, negoziare, negoziare», ha sottolineato Frattini aggiungendo che le sanzioni «non sono una punizione ma una misura necessaria dopo l'approccio reticente adottato dall'Iran da molto tempo». Frattini ha poi aggiunto che le sanzioni devono essere adottate anche per «persuadere l'Iran a prendere seriamente un nuovo avvio dei negoziati con l'Unione europea».
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