mercoledì 20 maggio 2009
Il ministro degli Esteri Frattini ha annullato la visita in Iran prevista per stasera perché il governo di Teheran pretendeva la sua presenza nella località da dove stamattina è stato condotto un contestato test missilistico.
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La visita del Ministro degli Esteri Franco Frattini in Iran non avrà luogo a seguito della richiesta condizionante di Teheran di prevedere l'incontro protocollare con il Presidente iraniano in una località diversa dalla capitale, a Semnan (da dove stamani è stato sperimentato un nuovo missile a lunga gittata, ndr). Tale richiesta giunta stamane non è stata accolta dal ministro degli Esteri il quale ha inteso esprimere il suo forte rammarico per un'occasione perduta di approfondimento della possibilità e delle modalità di coinvolgimento dell'Iran per la stabilizzazione di Afghanistan e Pakistan.Lo si è appreso alla Farnesina.Il capo della Farnesina avrebbe dovuto incontrare, tra gli altri il suo omologo, Manouchehr Mottaki, e il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad. Ma la presidenza iraniana, ha reso noto la Farnesina, aveva fatto giungere "stamane" la "richiesta condizionante di prevedere l'incontro protocollare con il Presidente iraniano in una località diversa dalla capitale, a Semnan", la provincia dove oggi è stato testato un nuovo missile terra-terra e da dove Mahmoud Ahmadinejad ha di nuovo sfidato Israele.Frattini, che avrebbe voluto invitare Mottaki, al G-8 dei ministri degli Esteri, a Trieste dal 27 al 27 giugno prossimi, si è rassegnato a esprimere "forte rammarico per un'occasione perduta di approfondimento della possibilità e delle modalità di coinvolgimento dell'Iran per la stabilizzazione di Afghanistan e Pakistan".Frattini avrebbe voluto mantenere l'effetto "sorpresa", annunciando la propria presenza a Teheran solo all'arrivo nella capitale iraniana. La visita non compare nell'"agenda" del ministro sul sito della Farnesina. Secondo una fonte diplomatica Teheran aveva anche fatto pressioni su Frattini affinchè il capo della diplomazia italiana incontrasse, oltre a Mottaki, anche Ahmadinejad.La scelta di Samnan come sede della visita deve essere sembrata troppo al ministro degli Esteri italiano, soprattutto dopo il test missilistico di oggi. L'Iran, infatti, ha lanciato il Sejil-2, con un range di 2000 chilometri. "Il missile - ha detto Ahmadinejad arringando la folla a Semnan- ha centrato il bersaglio". Una fonte dell'amministrazione americana ha confermato che il lancio è "riuscito". Il missile in questione -che va a carburante solido ed appartiene ad una generazione avanzata di missili terra-terra- fu testato una prima volta nel novembre del 2008.L'iniziativa iraniana -che arriva due giorni dopo l'incontro tra Barack Obama e il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, a Washington- è destinato a indebolire il fronte di coloro che, come il presidente americano, tentano di disinnescare la miccia di una prossima guerra tra Israele e Iran. Ahmadinejad, che il 12 giugno affronterà in patria la sfida politica dei moderati, ha rivolto al "regime sionista" laconsueta minaccia: "Manderemo all'inferno chiunque ci attacchi".Lunedì a Washington Netanyahu aveva preso atto della posizione attendista dell'amministrazione americana ma non aveva rinunciato a sottolineare che Israele ha il "diritto di difendersi", facendo intendere che le forze armate con la Stella di David potrebbero lanciare un attacco preventivo e solitario all'Iran. Cosa che, ha spiegato oggi Leon Panetta, capo della Cia, sarebbe per tutti "un gran guaio".
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