martedì 24 aprile 2012
​Siglato un accordo extragiudiziale davanti all'Alta Corte del Kerala. La scorsa settimana offerte come donazione 10 milioni di rupie (quasi 150mila euro) a ciascuna famiglia. Ma l'India ribadisce: «Il caso rientra nella nostra giurisdizione».
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​Il governo italiano e i familiari dei due pescatori uccisi nell'incidente che ha coinvolto i due marò hanno firmato oggi un accordo extragiudiziale davanti all'Alta Corte del Kerala. La scorsa settimana Roma aveva offerto come donazione ex gratia 10 milioni di rupie (quasi 150mila euro) a ciascuna famiglia.L'intesa è stata firmata davanti alla Camera di conciliazione (Lok Adalath) del tribunale che ha sede a Kochi alla presenza del console generale di Mumbai Giampaolo Cutillo e dei familiari dei pescatori Jelastine Valentine e Ajesh Binki uccisi lo scorso 15 febbraio. Da quanto ha appreso l'Ansa da fonti della delegazione italiana, dopo la firma sono state avviate le procedure di formalizzazione e le pratiche relative al deposito della somma che permetteranno all'accordo di entrare pienamente in vigore. In base all'intesa, la moglie di Jelastine e le sorelle di Bink riceveranno l'indennizzo concordato come segno di attenzione dell'Italia per la grave disgrazia subita, senza che questo abbia alcuna influenza sui procedimenti penali esistenti. In cambio, quando sarà ratificato il compromesso, le famiglie delle due vittime si ritireranno da tutti i procedimenti in cui sono comparse come parte lesa.L'India ha tuttavia ribadito oggi che il caso dei due marò "rientra nella nostra giurisdizione", ripetendo la posizione assunta fin dall'inizio della vicenda dell'incidente avvenuto lo scorso 15 febbraio al largo delle coste del Kerala. Lo ha detto un portavoce del ministero degli Esteri in un incontro con i giornalisti a New Delhi.
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