lunedì 26 dicembre 2016
All'Angelus papa Francesco ha espresso vive condoglianze ai familiari delle 92 vittime della sciagura avvenuta sul Mar Nero. E ha ricordato l'esibizione in Vaticano con Giovanni Paolo II
Il dolore del Papa e il ricordo del coro dell'Armata rossa
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Vive condoglianze per la tragica notizia dell'aereo militare russo precipitato ieri mattina nel Mar Nero con 92 persone a bordo sono state espresse da papa Francesco durante l'Angelus a San Pietro. "Il Signore - ha detto il Papa - consoli i familiari delle vittime: giornalisti, equipaggio e i membri dell'eccellente coro e orchestra dell'Armata Rossa. Nel 2004 il coro si esibì in Vaticano per il 26esimo anniversario del Pontificato di san Giovanni Paolo II. La Vergine Maria sostenga gli sforzi di quanti sono impegnati nelle ricerche". Il coro è noto in Italia anche per l'esibizione al Festival di Sanremo nel 2013, quando sul palco del Teatro Ariston intonò L'italiano insieme a Toto Cutugno.

La tragedia: precipitato subito dopo il decollo

A bordo dell'aereo, un Tupolev 154, c'erano 84 passeggeri e 8 membri dell'equipaggio. Lo schianto è avvenuto due minuti e 44secondi dopo il decollo dall'aeroporto militare di Sochi, sul Mar Nero. Tra i passeggeri vi erano inoltre 9 giornalisti dei canali televisivi Pervy Kanal, NTV e Zvezda, due funzionari civili e la leader di un'organizzazione di beneficenza molto nota in Russia, Elizaveta Glinka, nonché i 64 componenti dell'orchestra e del coro dell'Armata Rossa, che doveva celebrare il Capodanno cantando nella base di Latakia per le truppe russe che dal 30 settembre 2015 combattono a fianco di quelle siriane.

Giornata di lutto in Russia

In questa giornata di lutto, bandiere a mezz'asta e deposizioni di fiori in due posti chiave: nell'aeroporto di Sochi, nel sud della Russia, da cui l'aereo era decollato; e a Mosca davanti al quartier generale del gruppo di canto e danza Alexandrov dell'esercito russo, meglio noto come Coro dell'Armata Rossa.

Le piste: guasto o errore umano

Il ministro dei Trasporti russo, Maxim Sokolov, ha detto ai giornalisti che le ipotesi più probabili per spiegare la tragedia sono un errore del pilota o un guasto tecnico, sottolineando che "fra le versioni principali non c'è quella di un atto terroristico". Un portavoce del ministero della Difesa, il tenente generale Igor Konashenkov, riferisce che finora sono stati recuperati 11 corpi e che l'ampia operazione di ricerca coinvolge circa 3.500 persone, 39 navi, cinque elicotteri, un drone e oltre 100 sub, nonché soldati che stanno setacciando anche la costa sul Mar Nero. "Troveremo le scatole nere al momento opportuno. Sappiamo dove si trovano", ha detto Victor Bondarev, capo dell'aviazione della Russia. La ricerca delle scatole nere è difficoltosa per il fatto che, nel caso dei vecchi Tu-154, non emettono segnali radio che possano agevolarne la localizzazione.

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