sabato 11 maggio 2013
​L'anziano generale era accusato di genocidio e crimini contro l'umanita ed è stato riconosciuto colpevole del massacro di 1.771 indigeni maya della comunità Ixil in 15 diverse operazioni compiute dai militari.
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​L'ex dittatore del Guatemala Josè Efraim Rios Montt è stato condannato a 80 anni di carcere per genocidio e crimini contro l'umanità. L'anziano generale, 86 anni, è stato riconosciuto colpevole del massacro di 1.771 indigeni maya della comunità Ixil in 15 diverse operazioni compiute dai militari nel dipartimento nord occidentale di Quiche."È un processo politico, ho soltanto seguito la legge", ha commentato l'ex dittatore. Rios Montt salì al potere con un colpo di Stato nel 1982 e fu rovesciato 17 mesi dopo da un successivo golpe. Il suo governo rappresentò il momento più sanguinoso dei 36 anni di guerra civile che hanno causto oltre 200mila morti in Guatemala. Al processo è stato invece assolto il capo dei servizi d'intelligence dell'ex dittatore, generale Jose Maurcio Rodriguez."In Guatemala è stato compiuto sistematicamente un genocidio ai danni della popolazione maya Ixil", ha dichiarato il giudice Jazmin Barrios nel leggere la sentenza. A provare che i massacri compiuti dai militari facevano parte di un preciso disegno, sono fra l'altro le modalità simili con le quali sono state uccise le vittime, i cui corpi con ferite al petto e la testa sono stati trovati in cimiteri clandestini vicino a i fiumi Schel e Chajul.
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