mercoledì 8 luglio 2015
L'8 luglio 2014 l'inizio dei raid israeliani sulla Striscia. Oggi macerie, miseria e bambini che necessitano di cure. Appelli dell'Onu e delle ong. FOTO E VIDEO
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A un anno dall'inizio di quei 51 giorni di guerra che devastarono la Striscia di Gaza, l'Onu lancia un appello alla ricostruzione. L'operazione israeliana "Margine protettivo" contro gli attacchi di Hamas lasciò sul terreno oltre 12mila abitazioni distrutte e 100mila danneggiate. Oggi restano macerie ovunque e mura pericolanti. E sono 1,2 milioni, i due terzi della popolazione, i palestinesi che ricevono un aiuto da parte delle Nazioni Unite. «Settant'anni per la ricostruzione». Se il blocco israeliano resterà in vigore, ci vorranno più di settant’anni per ricostruire tutte le abitazioni Lo afferma Oxfam, che raggruppa 17 ong. Sebbene alcuni edifici siano stati riparati, nesuna abitazione è stata ricostruita. In macerie restano anche venti scuole, oltre a ospedali, cliniche e altre infrastrutture essenziali.

Sono bambini i feriti ancora in cura. La maggioranza dei feriti in cura a un anno dalla guerra sono bambini. Lo riferisce Medici senza frontiere. I palestinesi feriti furono oltre 10.000, "tra cui 7.000 donne e bambini", precisa Msf. "La maggioranza dei nostri pazienti che necessita di assistenza chirurgica o fisioterapia per le ferite da guerra non ha ancora 18 anni". Il 70% della popolazione di Gaza ha meno di 30 anni. Disoccupazione giovanile al 68%. Un’intera generazione di giovani rischia di non avere un futuro. La disoccupazione tra i giovani sotto i 24 anni è schizzata al 67,9%, una delle più alte mondo. Una crisi occupazionale devastante che colpisce anche i laureati, il 40% dei quali non trova un’occupazione.

Agricoltura e pesca a rischio. A causa delle "Aree ad Accesso Limitato" dentro Gaza, imposte dall`esercito israeliano, gli agricoltori hanno perso l`accesso ad un terzo dei terreni agricoli e i pescatori non riescono più a condurre la propria attività.

Continuano gli attacchi. Nonostante l`accordo per un cessate il fuoco temporaneo dell`anno scorso, gli attacchi contro la popolazione civile non si sono fermati. Negli ultimi dodici mesi, si sono contati sei razzi palestinesi lanciati verso Israele, oltre a circa 170 lanci di prova, di cui la maggior parte verso il mare, a fronte di più di 700 incidenti di fuoco israeliano verso Gaza: di questi, ben 300, più di uno al giorno, sono stati diretti contro singoli pescatori. «Una bomba a orologeria». Il commissario generale dell'agenzia Onu che si occupa di rifugiati palestinesi (Unrw), Pierre Kraehenbuehl, ha chiesto che Israele aumenti la possibilità di esportazione da Gaza per stimolare la ripresa economica e faciliti la libertà di movimento dei civili. "È stato fatto poco rispetto a quanto è necessario per un cambiamento" mirato ad allentare l'assedio israeliano su Gaza, afferma. Pochi anche i fondi messi a disposizione rispetto a quelli richiesti e "disperatamente necessari". Con la ricostruzione che procede lentamente, la disoccupazione dilagante e i bambini che vivono traumatizzati, Gaza rappresenta "una bomba a orologeria nella regione", ha denunciato Kraehenbuehl.

I numeri del conflitto. Secondo i dati del rapporto del Consiglio dei diritti dell'uomo dell'Onu, a Gaza nei raid israeliani (oltre 6.000) furono uccisi 2.251 palestinesi di cui 1.462 civili (tra questi: 299 donne, 551 bambini) e 789 combattenti. Per Israele invece le vittime a Gaza sono state 2.125, di cui 936 militanti, 761 civili e 428 ancora da accertare (tutti maschi tra i 16 e 50 anni). In Israele, protetto dal sistema antimissile Iron Dome che ha fronteggiato oltre 6.000 tra razzi e colpi di mortaio lanciati dalla Striscia, le vittime sono state 72 (67 soldati e 5 civili). Ma nella zona di confine ancora 500 bambini sono seguiti da psicologi per traumi post-bellici.Israele: Hamas si sta riarmando. Hamas non ha ancora reintegrato il proprio arsenale di razzi distrutto per 2/3 da Israele ma è prossima all'obiettivo. Lo ha detto una fonte militare israeliana citata dai media."Hamas - ha spiegato - è vicina al reintegro dello stock di colpi da mortaio e razzi a breve raggio. Non ha ancora il totale di quelli che aveva a media e lunga gittata in grado di raggiungere Tel Aviv, Gerusalemme e il nord. Ma non rinuncerà a questa capacità". 
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