
Alcuni giovani palestinesi trasportano un cadavere dopo gli ultimi bombardamenti a Gaza - Ansa
Almeno 35 palestinesi sono stati uccisi ieri nella Striscia di Gaza a causa di bombardamenti e colpi d’arma da fuoco israeliani. Lo riferiscono le autorità sanitarie locali. La maggior parte delle vittime, come già nei giorni scorsi, si è registrata nei pressi di un sito di distribuzione di aiuti gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) in particolare vicino al corridoio di Netzarim.
Mentre proseguono i raid, l’esercito israeliano ha dichiarato che l’attenzione principale dell’esercito si è ora spostata sull’Iran. Una dichiarazione che giunge dopo 20 mesi di guerra e che– dopo l’eccidio del 7 ottobre in cui Hamas uccise 1.200 persone e prelevò 251 ostaggi – ha provocato la morte di quasi 55.000 palestinesi, per lo più civili.
Per quanto riguarda le vittime civili di ieri nella Striscia di Gaza, i medici degli ospedali al-Awda e al-Aqsa hanno riferito che almeno 15 persone sono morte mentre cercavano di raggiungere il centro di distribuzione della Gaza Humanitarian Foundation. Le restanti vittime sono state uccise in attacchi separati israeliani portati in altre zone della Striscia di Gaza.
Sanitari dell’ospedale Shifa hanno riferito che almeno altri 12 palestinesi sono stati uccisi da colpi israeliani mentre attendevano i camion degli aiuti lungo la strada costiera a nord della Striscia, portando il bilancio delle vittime di sabato ad almeno 35.
Nel frattempo, l’esercito israeliano ha ordinato l’evacuazione di Khan Yunis e delle località vicine di Abassan e Bani Suhaila, avvertendo che condurrà operazioni mirate contro le «organizzazioni terroristiche» nella zona. La Gaza Humanitarian Foundation che ha iniziato a distribuire aiuti a fine maggio secondo un nuovo modello organizzativo, è stata criticata dalle Nazioni Unite per la mancanza di imparzialità e neutralità.
Il ministero della Sanità di Gaza ha infatti riferito che, dall’inizio delle operazioni della Ghf, almeno 274 persone sono state uccise e oltre 2.000 ferite nei pressi dei punti di distribuzione degli aiuti. Hamas, respingendo le accuse israeliane di sottrarre gli aiuti, ha accusato invece Israele di utilizzare la fame come un’arma e di trasformare i siti di distribuzione in vere trappole mortali per i civili.