martedì 14 gennaio 2014
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​Brutta sorpresa per la Francia, proprio nel giorno in cui i guai amorosi del presidente Hollande finiscono sotto i riflettori: uno dei fiori all'occhiello del Paese, il tasso di fecondità, appare in flessione. Un calo leggero, sufficiente però a far scendere l'indice sotto la fatidica quota di due figli per donna. Nel 2013 si è registrato il peggior tasso di fertilità del decennio: 1,99 figli per donna. Solo un anno fa era del 2,01 e nel 2010 "addirittura" del 2,03. Un tasso del 2 per cento è considerato indispendabile per mantenere il saldo demografico al netto dell'immigrazione. Secondo i dati forniti dall'Istituto di statistica Insee, la Francia sconta anche una crescita demografica in ribasso: solo 280mila residenti in più nel 2013 (0,4%, la percentuale peggiore del decennio), che portano il numero complessivo di abitanti a 66 milioni. Ma sebbene in ribasso, la Francia continua a essere la seconda nazione più fertile in Europa, preceduta solo dall'Irlanda. Niente a che vedere con il gelido inverno italiano, in cui il tasso di fertilità è all'1,41, o con l'ancora più fredda Germania, all'1,36 per cento...La discesa del tasso di fertilità però preoccupa, perché, dicono gli esperti, l'economia francese a differenza da quella tedesca si basa molto sui consumi interni, e dunque poggia su una crescita sostenuta della popolazione. Crescita che negli ultimi dieci anni è stata incoraggiata con politiche spiccatamente nataliste: asili per tutti, sgravi fiscali maggiori a chi ha più figli, politiche tariffarie agevolate, contributi per ogni neonato.L'Insee spiega che il calo delle nascite (810mila nel 2013, ben 11mila in meno rispetto al 2012) è causata da un aumento delle donne ultraquarantenni. Quale sia la causa, è un primato perso. E un piccolo smacco per la Francia che per anni ha dato lezione all'Europa. 

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