venerdì 16 agosto 2013
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Malgrado gli appelli, non si fermano le violenze ai danni delle chiese in Egitto. Secondo quanto riferito dall'emittente televisiva al-Arabiya alcuni attivisti dei Fratelli Musulmani avrebbero  incendiato la chiesa copta della Vergine Maria al Cairo.  Assediata e data alle fiamme da manifestanti pro-Morsi anche una chiesa cattolica a Mallawi, nel governatorato di Minya - considerato una roccaforte dei Fratelli musulmani - a circa 400 km a sud del Cairo. Incendiata anche la chiesa anglicana della città. È l'ennesimo sfregio alla comunità cristiana d'Egitto. Che si va ad aggiungere alle 40 chiese incendiate nei giorni scorsi, di cui dieci cattoliche e trenta fra ortodosse, protestanti e greco-ortodosse. «Sono state razziate o date alle fiamme se non addirittura totalmente rase al suolo» durante le violente proteste dei Fratelli musulmani. È la denuncia, ai microfoni della Radio Vaticana, di padre Rafic Greiche, portavoce dei vescovi cattolici egiziani.  Una dura condanna alle violenze perpetrate ai danni dei cristiani e dei loro luoghi di culto viene dall'università di al Azhar, più importante centro teologico sunnita. Durante il sermone della preghiera del venerdì, l'imam della moschea di al Azhar ha condannato «con forza» gli attacchi alle chiese cristiane e «la persecuzione contro i copti», accusati dai Fratelli musulmani di essere stati in prima fila nelle proteste contro il deposto presidente islamico Mohamed Morsi. Il sermone è stato trasmesso in diretta dalla tv di Stato egiziana.Mentre Tamarod, il movimento che riunisce coloro che avevano chiesto e ottenuto dall'esercito la destituzione di Mohamed Morsi, ha lanciato un appello televisivo i propri militanti affinché si schierino fisicamente a difesa degli edifici religiosi, in particolare le chiese copte.«È assurdo. Gli islamisti stanno sfogando su di noi la loro rabbia, ma i cristiani non sono stati gli unici a manifestare. Almeno trentatré milioni di egiziani hanno chiesto le dimissioni del presidente Mohamed Morsi», è il commento del vescovo copto cattolico di Assiut monsignor Kyrillos William Samaan. «Sono stati attaccati numerosi edifici religiosi - riferisce il vescovo - e nella città di Sohag, gli estremisti hanno perfino issato una bandiera di al-Qaeda sulla Chiesa di San Giorgio».  Assiut è una delle diocesi maggiormente colpite. Gli islamisti hanno distrutto anche il monastero del Buon Pastore, diversi negozi cristiani e la libreria dell'organizzazione protestante Bible Society.Durante gli attentati, comunque tanti musulmani si sono schierati al fianco dei copti e monsignor William coglie in questo gesto di solidarietà un segno di speranza: «Questo è il vero Egitto: cristiani e musulmani uniti». Il vescovo fa inoltre notare come sia migliorata la situazione dei cristiani dopo la fine del governo Morsi. «Finalmente - afferma - ci sentiamo di nuovo a casa ma abbiamo ancora bisogno che tutti gli egiziani alzino la voce in nostra difesa. Altrimenti toccherà a noi pagare il prezzo della democratizzazione». Il presule critica duramente i fratelli musulmani per non aver respinto l'invito alla riconciliazione offerto dal nuovo governo. «La Fratellanza - osserva - continua a desiderare uno stato islamico, ma fortunatamente la maggior parte della popolazione non è affatto d'accordo».

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