lunedì 12 agosto 2013
​I giudici lasciano l'ex presidente dietro le sbarre e la tensione nel Paese cresce. Contrariamente a quanto minacciato domenica, l'esercito ha rinviato lo sgombero con la forza dei sit-in organizzati dai sostenitori dell'ex presidente.
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Contrariamente a quanto minacciato domenica, le autorità egiziane hanno deciso di rinviare lo sgombero con la forza dei sit-in al Cairo dei sostenitori dell'ex presidente Mohamed Morsi. Domenica era stato annunciato che all'alba di lunedì sarebbero iniziate operazioni graduali per liberare la piazza della Moschea Rabaa al Adawiya nel quartiere di Nasr City e piazza al Nahda vicino all'università.L'annuncio, ha riferito la Bbc, aveva lo scopo di convincere parte dei manifestanti ad abbandonare ancor prima dell'intervento della polizia i due sit-in. L'effetto è stato, però, esattamente il contrario. Da domenica sera altre centinaia di persone si sono aggiunte a quanti manifestano dal 3 luglio, giorno del golpe che ha portato alla deposizione di Morsi e del suo governo.La tensione in Egitto, dunque, resta alta. La giustizia egiziana ha prolungato di 15 giorni la detenzione preventiva per Mohamed Morsi, nell'ambito delle indagini sul ruolo svolto da Hamas nella liberazione dal carcere nel 2011 del presidente ora deposto. La liberazione di Morsi era una delle richiesta dei manifestanti al Cairo e delle diplomazie internazionali. In seguito a questa decisione, i manifestanti pro-Morsi hanno dato vita a un sit-in a sorpresa davanti alla Corte Costituzionale al Cairo: «Non ce ne andremo finchè non si dimetterà il procuratore generale», affermano i pro-Morsi, secondo quanto riporta al Ahram online.Da piazza Tahrir, intanto, gli anti Morsi scandiscono slogan minacciosi: «È ora di farla finita con le occupazioni di Rabaa e Nahda», con riferimento alle due piazze dei sit-in organizzati dai sostenitori del presidente deposto.La situazione, insomma, è tutt'altro che tranquillla. Ci prova però il ministro degli esteri Nabil Fahmi a tranquillizzare la comunità internazionale. Il nuovo governo egiziano, dice, saprà «ripristinare l'ordine e rilanciare l'economia». Il ministro aggiunge che, se i dimostranti pro-Morsi «non saranno violenti risolveremo la situazione senza significative vittime». L'intenzione del governo è dunque di sgomberare i sit-in, evitando i bagni di sangue. «La situazione non è più sostenibile, agiremo nel rispetto della legge».
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