mercoledì 30 marzo 2016
COMMENTA E CONDIVIDI
Sei ore senza respiro. Tanto è durato il dirottamento di un airbus 320 della Egyptair atterrato ieri mattina alle 8 e 50 allo scalo internazionale di Larnaca, a Cipro. Grande apprensione per i 55 passeggeri e i 7 membri dell’equipaggio, subito con il forte sospetto che fosse il gesto di uno squilibrato e non di un attentato politico. L’aereo, decollato all’alba ad Alessandria ed atteso al Cairo ha invece proseguito la sua rotta attraverso il Mediterraneo. È stato lo stesso pilota a contattare alle 8 e trenta la torre di controllo di Larnaca e chiedere di poter fare un atterraggio di emergenza: un uomo aveva minacciato pilota ed equipaggio dicendo di indossare una cintura carica di esplosivo. Pochi minuti dopo l’atterraggio una prima liberazione di un gruppo consistente di ostaggi fra i quali tutte le donne e i bambini. Mentre lo scalo veniva chiuso iniziavano a rincorrersi notizie frammentarie e contraddittorie. Nessuna richiesta precisa da parte del dirottatore, mentre era giallo sulla sua identità. Fra i passeggeri, confermato dalla Farnesina, anche un italiano: Andrea Bianchetti, trattenuto a bordo con un gruppo di altri europei. In un primo momento il dirottatore è stato identificato in Ibrahim Samaha, professore di veterinaria ad Alessandria. Nessuna richiesta precisa, mentre si rincorrevano voci e ricostruzioni. Un gesto «per motivi personali» facevano trapelare gli inquirenti mentre una lettera scritta in arabo veniva lanciata sulla pista d’atterraggio. Un lettera «a una ragazza turco-cipriota», trapelava dalle forze di sicurezza. Un’ora concitata di trattative, mentre il presidente cipriota Nicos Anastasiades parlava al telefono con il presidente egiziano al-Sisi che stava inviando un jet con teste di cuoio pronte a una azione di forza. L’ex moglie del dirottatore, una donna turco cipriota, veniva subito trasportata all’interno dello scalo e partecipava direttamente ai negoziati. Particolare decisivo nel far propendere per il gesto di uno squilibrato. «Non è un terrorista, è un idiota », dichiarava alla tv un funzionario del ministero degli Esteri egiziano. Mentre il professore di veterinaria, sceso a terra assieme agli altri ostaggi, rilasciava dichiarazioni ai giornalisti si chiariva la vera identità del sequestratore: era Seif Eldin Mustafa. La notizia che tutti gli ostaggi, compreso l’italiano Bianchetti, erano scesi a terra era il segnale che la vicenda si stava concludendo. Poco prima delle 14 la notizia che il dirottatore era stato arrestato. Era la fine di un incubo provocato con l’inganno: la cintura dell’uomo non nascondeva alcuan sorta di esplosivo. Seif Eldin Mustafa, precisano i parenti «non svolgeva alcuna attività terroristica», né apparteneva ai Fratelli musulmani. L’uomo, 59enne residente a sud del Cairo, aveva già commesso numerosi crimini di contraffazione, furto e spaccio di droga. Arrestato tre volte e condannato nel 2010, era evaso nel gennaio 2011, si era costituito nel 2014 scontando la pena l’anno scorso. © RIPRODUZIONE RISERVATA Dirottamento a Cipro Ha finto di essere un kamikaze e ha costretto un jet di linea ad atterrare a Larnaca. Liberati tutti i passeggeri e l’equipaggio. Non aveva con sé esplosivo. «Gesto per motivi personali» Un passeggero scappa dall’aereo di linea della Egyptair dirottato ieri allo scalo internazionale di Larnaca Sotto, il dirottatore Seif Eldin Mustafa, 59 anni. L’uomo, con precedenti penali, ha chiesto di poter incontrare l’ex moglie, una turco-cipriota (Ansa)
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: