martedì 31 agosto 2021
La donna è stata fermata con i due figli, poi rilasciati. Nel mirino un messaggio inoltrato in una chat dalla donna senza nemmeno averlo letto.
Una manifestazione per la libertà religiosa in Pakistan

Una manifestazione per la libertà religiosa in Pakistan - Fides

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Una donna cristiana, Shagufta Kiran, residente a Islamabad, in Pakistan, è stata accusata di blasfemia solo per aver inoltrato un messaggio su WhatsApp che includeva contenuti ritenuti blasfemi.

Come fa sapere a Fides l'organizzazione Centre for Legal Aid Assistance & Settlement, Shagufta è stata arrestata il 29 luglio dalla Federal Investigation Agency ed è ancora sotto custodia.

"Il marito di Shgufta, Rafique Masih, - riporta Fides - ha dichiarato che agenti armati hanno fatto irruzione nella loro casa e hanno arrestato sua moglie e i suoi due figli, accusandoli di aver violato la legge sulla blasfemia, inoltrando un post su WhatsApp che includeva contenuti blasfemi. Ha raccontato: 'Con violenza si sono impossessati dei nostri telefoni, computer e altri oggetti di valore. Hanno arrestato Shagufta e i miei due figli senza previa informazione o mandato di arresto. Hanno portato mia moglie e i miei figli alla stazione di polizia, accusandoli in base agli articoli 295-A e 295-B del Codice penale del Pakistan (la cosiddetta legge sulla blasfemia), in seguito hanno liberato i miei figlì".

Rafique Masih e i figli sono fuggiti da Islamabad per la paura e le minacce, e si sono trasferiti in un luogo sicuro. Secondo la ricostruzione, Shagufta è stata arrestata perché inclusa in un gruppo WhatsApp in cui qualcun altro dei membri avrebbe condiviso un messaggio blasfemo, che Shagufta ha inoltrato ad altre persone senza leggerlo e senza conoscerne le conseguenze. "Shagufta non sapeva nulla del post, non era nemmeno l'autore del post in questione, ma è stata accusata di averlo diffuso", ha spiegato il marito Rafique.

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