giovedì 21 settembre 2023
Il Commissario per i Diritti Umani del Parlamento ucraino: «Ritengo che il Papa possa essere un mediatore in questa situazione»
Lubinets: «Sì alla mediazione vaticana, Zuppi è la persona giusta»
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“Ritengo che il Papa possa essere un mediatore in questa situazione e credo che nella guerra di aggressione della Federazione Russa, la Santa Sede possa avere un ruolo di mediatore”. Sono parole che pesano, quelle di Dmytro Lubinets, Commissario per i Diritti Umani del Parlamento ucraino e figura di primissimo piano nell’entourage del presidente Zelensky. Lubinets con il suo ufficio sta contribuendo all’identificazione dei crimini di guerra commessi dalle forze russe in Ucraina, cooperando con la procura generale di Kiev e con gli investigatori della Corte penale internazionale. In questi giorni a Roma per una serie di incontri, Lubinets ha rilasciato una dichiarazione che spazza via le polemiche.


Il commissario ai diritti umani è stato uno dei primi esponenti ucraini incontrati dal cardinale Matteo Zuppi nel corso del suo primo viaggio in Ucraina in veste di inviato del Santo Padre. “La missione di pace della Santa Sede è per noi molto importante - ha aggiunto Dmytro Lubinets -. Apprezziamo molto il lavoro dell'inviato speciale di Papa Francesco per la pace in Ucraina”.

La “diplomazia umanitaria” procede nonostante gli ostacoli. E le mosse di chi sul campo tesse la fragile trama delle relazioni spesso necessitano di restare lontano dal clamore. “lo credo che il cardinale Zuppi sia la persona che riuscirà a creare un ponte tra le famiglie ucraine e i bambini deportati - ha ribadito Lubinets - e grazie a questa missione potremo riunire le famiglie ucraine con loro bambini deportati nei territori russi. Credo che il cardinale Zuppi e il Papa possano fare questo”.

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