lunedì 29 maggio 2023
Corsa contro il tempo prima alla Camera e poi al Senato per evitare il lockdown che scatterebbe il 5 giugno. Resta un fronte di ostilità all'intesa tra Biden e i repubblicani che varrà per due anni
Stretta di mano in Congresso tra lo speaker repubblicano alla Camera, Kevin McCarthy, e il presidente Joe Biden

Stretta di mano in Congresso tra lo speaker repubblicano alla Camera, Kevin McCarthy, e il presidente Joe Biden - Reuters

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Default (quasi) sventato. Repubblicani e democratici hanno trovato un accordo sul tetto del debito che fa rientrare, almeno in parte, il rischio di insolvenza. L’intesa raggiunta nella notte di sabato tra il leader alla Camera dei repubblicani e il presidente Joie Biden deve essere approvata dal Congresso entro il 5 giugno. Se la scadenza indicata dal Tesoro non venisse rispettata gli Usa potrebbero essere costretti a sospendere i pagamenti.
Il titolare della Casa Bianca ha messo le mani avanti: «Abbiamo raggiunto un compromesso» ha spiegato, «nessuno ha ottenuto quello che voleva». Il patto prevede, in breve, che il tetto del debito (31,4 miliardi di dollari) venga congelato per due anni a fronte della riduzione di alcune voci di spesa. I repubblicani, rappresentati nei negoziati dallo speaker della Camera, Kevin McCarthy, volevano tagli massicci, in particolare al welfare, ma non li hanno ottenuti. Biden è riuscito a mettere al sicuro i crediti d’imposta sull’energia pulita. Entrambe le parti devono adesso “vendere” l’accordo al proprio partito e aspettare il verdetto del Congresso. Giovedì si vota Camera; poi sarà la volta del Senato.

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