mercoledì 15 ottobre 2014
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I curdi in Turchia sono circa 15 milioni, concentrati soprattutto nel sud-est del Paese e in larga parte sunniti. Attualmente sono rappresentati in Parlamento da due partiti, il Bdp, il Partito per la Pace e la Democrazia e l’Hdp, il Partito del Popolo democratico. Dalla fine degli anni Settanta al 2013, quando è stata raggiunta una fragile tregua, il Pkk ha portato avanti contro lo Stato turco una guerriglia separatista che è costata la vita a oltre 40mila persone. Dal 2009 l’allora premier, attuale presidente della Repubblica, Recep Tayyip Erdogan porta avanti una lunga e difficile trattativa con la minoranza, che ha come mediatore niente meno che Abdullah Ocalan, padre spirituale indiscusso della minoranza in Turchia. La mancanza di risultati concreti e, adesso, l’assedio di Kobane e la mancanza di aiuto da parte di Ankara, stanno creando una nuova situazione di tensione, con una lotta che vede contrapposti curdi da una parte e ultranazionalisti e islamisti dall’altra. Oggi i curdi dovrebbero fare sapere se intendono proseguire i negoziati per la pace e il riconoscimento.
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