giovedì 11 luglio 2013
Il cristiano copto Magdy Habashi, un venditore ambulante di 60 anni, era stato sequestrato a Sheikh Zuwayed e il suo cadavere è stato rinvenuto nel cimitero cittadino, con la testa mozzata e mani e piedi legati.​ REPORTAGE I copti rischiano più di prima: «La nuova Carta ci fa paura» (Giorgio Ferrari)
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Un cristiano copto che era stato rapito sabato nel nord del Sinai è stato trovato decapitato. Lo hanno riferito fonti della sicurezza egiziana. L'uomo,  Magdy Habashi, un venditore ambulante di 60 anni, era stato sequestrato a Sheikh Zuwayed e il suo cadavere è stato rinvenuto nel cimitero cittadino, con la testa mozzata e mani e piedi legati.
È il secondo copto assassinato nella turbolenta provincia egiziana da sabato, quando un commando armato aveva ucciso un prete di 39 anni mentre comprava generi alimentari in un mercato di El Arish. Nel nord del Sinai operano gruppi di estremisti islamici che prendono di mira i copti per il sostegno dato alle proteste che hanno portato alla destituzione del presidente Mohamed Morsi.​
Le modalità dell'uccisione lasciano pochi dubbi sul fatto che sia questa la matrice dell'omicidio. Habashi è il sesto cristiano copto ucciso in pochi giorni in Egitto: oltre a lui e a padre Mina altri quattro cristiani sono stati uccisi venerdì in un villaggio vicino a Luxor. Non si contano poi i casi di intimidazioni con manifestazioni fuori dalle chiese. 
I Fratelli Musulmani continuano a dichiarare la loro estraneità rispetto alle azioni terroristiche messe in atto dai jihadisti nel Nord del Sinai contro i cristiani. Ma sta di fatto che anche ieri sera nella manifestazione che hanno tenuto al Cairo davanti alla sede della Guardia Repubblicana gridavano slogan contro il papa dei copti, contribuendo a tenere alta la tensione nei confronti dei cristiani. ​
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