venerdì 3 febbraio 2017
Il piano «Vigipirate» e «Sentinelle» al Louvre hanno dimostrato la loro efficacia: migliaia i poliziotti e i soldati impiegati in tutto il Paese
Agenti davanti alla piramide del Louvre a Parigi (Ansa/Ap)

Agenti davanti alla piramide del Louvre a Parigi (Ansa/Ap)

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Dagli attacchi a Charlie Hebdo e dal successivo bagno di sangue del Bataclan la Francia ha intensificato il sistema già esistente di difesa dal terrorismo, denominato Vigipirate. E il dispositivo Sentinelle, messo in atto al Louvre, è uno degli strumenti previsti nel quadro del più ampio piano nazionale anti-terrorismo Vigipirate. Ieri mattina, dopo la segnalazione della minaccia presso il Louvre, sono scattate varie misure iscritte nel piano, come quelle per condurre i turisti del museo presso zone speciali protette. Nei perimetri di sicurezza creati attorno al Louvre, sono state chiuse strade e stazioni del metrò. Il piano prevede tre livelli d’allerta: «vigilanza», «rischio di attentato», «emergenza attentato».

Settemila agenti e soldati

Pattuglie di soldati dislocate in tutta la Francia, soprattutto in prossimità dei cosiddetti «siti sensibili», come stazioni, aeroporti, luoghi di culto, musei, ambasciate costituiscono il dispositivo «Sentinelle», che ha dimostrato la propria efficacia, coinvolge attualmente circa settemila militari, dopo aver raggiunto un dispiegamento massimo di 10mila effettivi nel pieno della stagione delle stragi terroristiche. L’operazione è stata lanciata nel gennaio del 2015, dopo la sequenza di eccidi terroristici che aveva colpito bersagli parigini come il settimanale Charlie Hebdo.

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