giovedì 16 luglio 2020
Sarebbe la mossa più provocatoria nella guerra di parole tra gigante asiatico e Stati Uniti. Secondo il "New York Times" l'amministrazione Usa potrebbe dire no all'ingresso dei membri del Pcc
Il presidente americano Donald Trump potrebbe vietare l'ingresso negli States ai comunisti cinesi

Il presidente americano Donald Trump potrebbe vietare l'ingresso negli States ai comunisti cinesi - Ansa

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Potrebbe essere la mossa più provocatoria contro la Cina messa in campo dall'amministrazione Usa, guidata da Donald Trump, dopo l'inizio della disputa tariffaria nel 2018. Secondo il New York Times gli Stati Uniti starebbero considerando un bando ai viaggi nel Paese dei membri del Partito Comunista Cinese e alle loro famiglie, una mossa che rischia di deteriorare ulteriormente il già difficile rapporto con Pechino in pressochè tutti i settori.

Il quotidiano americano, nel riferire la novità, cita quattro persone al corrente della proposta, attualmente in forma di bozza, che potrebbe anche consentire a Washington di revocare i visti ai membri del Partito Comunista che già si trovano nel Paese, aprendo la strada alla loro espulsione dagli Usa. L'iniziativa potrebbe limitare anche gli spostamenti dei membri dell'Esercito di Liberazione Popolare e dei dirigenti delle grandi aziende statali cinesi, nonostante siano ritenuti essi stessi, in gran parte, membri del Partito comunista cinese.

Anche qualora il bando entrasse in vigore, rimarrebbero alcune difficoltà pratiche, tra cui il fatto che il governo degli Stati Uniti non sarebbe a conoscenza dell'appartenenza o meno al Partito Comunista Cinese - che conta circa 92 milioni di membri - della stragrande maggioranza dei cittadini cinesi sul suo territorio, rendendo difficile identificarli o espellerli. Non si sono fatte attendere le reazioni di Pechino che ha bollato come “meschina” la mossa dell’amministrazione Usa, sottolineando che non è degna del paese più potente del mondo.

Non si è fatta attendere la reazione della Cina. “Se gli Stati Uniti stanno considerando di vietare i viaggi nel Paese ai membri del Partito comunista e alle loro famiglie questo li renderà solo meschini", ha detto la portavoce del Ministero degli Esteri cinese Hua Chunying, aggiungendo che il possibile bando, da parte degli Usa, "non solo viola le norme internazionali di base, ma non aiuta a mantenere la loro immagine di grande potenza". La possibile esclusione dei membri del Partito comunista cinese rientra nella strategia elettorale del presidente Donald Trump che, danneggiato agli occhi degli elettori per la sua disastrosa gestione della crisi coronavirus e in calo nei sondaggi, sta cercando nuovi obbiettivi con i quali distrarre i cittadini e cercare di convincerli a rieleggerlo durante il sondaggio del prossimo novembre.

Qualche giorno fa l’amministrazione americana ha annunciato di aver firmato una legge che prevede sanzioni nei confronti della Cina per le azioni oppressive nei confronti di Hong Kong. Insomma la tensione tra la potenza asiatica e gli Stati Uniti si va intensificando e non ci sono segni di distensione.

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