venerdì 24 maggio 2019
È il Paese con più elefanti al mondo, ma è un problema la convivenza con gli agricoltori. L'allarme Onu sul rischio estinzione e il business dei safari di caccia
COMMENTA E CONDIVIDI

Il Botswana, stato dell'Africa meridionale, ha tolto il divieto alla caccia dell'elefante, in vigore dal 2014. Lo ha fatto per ridurre una popolazione di animali in crescita, che crea danni alle colture, e nel contempo guadagnare sul costo delle licenze di caccia. Ma il via libera alle doppiette nella savana arriva all'indomani dell'allarme lanciato dall'Onu sul rischio estinzione degli elefanti, il cui numero cala dell'8% ogni anno.

Il Botswana ospita più elefanti di tutti gli altri Paesi, con una stima di 130.000 esemplari. La caccia, ha dichiarato il governo sui social media, riprenderà «in modo ordinato ed etico» ma l'esecutivo non ha spiegato come sarà regolata. Un rapporto, ha sottolineato il locale ministero dell'Ambiente, avrebbe registrato «livelli elevati di conflitto tra elefanti e umani».

Il problema della convivenza fra umani e pachidermi non riguarda solo il Botswana. Gli elefanti hanno bisogno di un territorio molto vasto per muoversi e mangiare. Ma in un'Africa dove la popolazione umana cresce rapidamente, questi colossi da sette tonnellate finiscono inevitabilmente per incrociare campi coltivati e villaggi. Così gli agricoltori chiedono ai governi di poter sparare agli elefanti che calpestano le loro piantagioni.

Gli stati locali risolvono la situazione permettendo i safari di caccia ai pachidermi. Invece di far abbattere gli animali in eccesso dai ranger, fanno fare il lavoro dai ricchi cacciatori stranieri, facendosi pagare profumatamente le licenze. I safari generano una vera e propria industria locale, dando da lavorare a guide, portatori, alberghi e tutto il resto. L'elefante è la preda più pregiata dei safari, costa oltre 40.000 dollari. Si può cacciare l'elefante in Sudafrica, Zimbabwe, Namibia, Tanzania. E ora anche in Botswana.

Il problema è che l'elefante è a rischio estinzione. Colpa del bracconaggio per l'avorio: un materiale ancora richiestissimo sul mercato, nonostante il suo commercio sia quasi completamente vietato. Secondo i dati della Cites, l'organismo dell'Onu sul commercio di specie animali e vegetali, un secolo fa in Africa c'erano 12 milioni di elefanti, oggi ridotti a 400.000. Dal 2007 al 2014 sono scomparsi 144.000 pachidermi e la popolazione si riduce dell'8% all'anno.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: