domenica 1 maggio 2016
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Un gruppo di tre uomini non identificati ha ucciso a colpi di ascia un sarto di religione indu nel distretto di Tangail, nel Bangladesh centrale. Arrivati a bordo di una moto, i tre hanno trascinato fuori dal suo negozio il sarto cinquantenne Nikhil Chandra Jordar e lo hanno colpito ripetutamente al collo con delle asce prima di fuggire. Saleh Mohamamd Tanvir, capo della polizia locale, ha sottolineato che l’attacco è simile a quelli compiuti negli ultimi anni da estremisti islamici contro attivisti per i diritti umani. Poco dopo è arrivata la rivendicazione da parte della branca locale del Daesh: «Membri del Daes hanno assassinato un induista, noto per i suoi insulti al profeta Maometto». Il sovrintendente della polizia Muhammad Aslam Khan ha implicitamente confermato il movente, aggiungendo che la vittima era stata denunciata nel 2012 perché accusata di avere fatto commenti «offensivi » contro il profeta Maometto, denuncia poi archiviata. Lunedì scorso due attivisti per i diritti dei gay sono stati uccisi a colpi di ascia a Dacca, mentre il 23 aprile la stessa sorte era toccata ad un professore d’inglese nella città settentrionale di Rajshah. Tra le vittime l’italiano Cesare Tavella, ferito invece il missionario Piero Parolari. Attacchi rivendicati dal gruppo estremista Ansar-al-Islam, legato ormai da mesi al Daesh.
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