venerdì 28 aprile 2017
Il governatore ha accelerato le uccisioni prima che scadesse la validità delle scorte di farmaci letali. La famiglia di una vittima ha pagato il viaggio alla figlia del condannato per incontrarlo
Sostenitori della pena di morte alla prigione di Cummins Unit a Varner, a 150 chilometri da Little Rock, la capitale dell'Arkansas (Ansa/Ap)

Sostenitori della pena di morte alla prigione di Cummins Unit a Varner, a 150 chilometri da Little Rock, la capitale dell'Arkansas (Ansa/Ap)

COMMENTA E CONDIVIDI

Nello Stato dell'Arkansas, è stata eseguita la quarta condanna a morte in una settimana, un triste primato dopo che nello Stato americano non c'erano esecuzioni capitali da oltre dieci anni. Un'accelerata voluta dal governatore repubblicano nel mese di aprile prima che scadessero di validità le dosi di midazolam, l'anestetico usato nel cocktail dell'esecuzione che ha fatto discutere la giustizia americana sulla "liceità o meno dell'uso del farmaco.

Kenneth Williams, afroamericano di 38 anni, è morto alle 23.05 ora locale di ieri, in una stanza della prigione Cummins Unit a Varner, a 150 chilometri da Little Rock, la capitale dell'Arkansas. La Corte Suprema ha respinto l'ultimo ricorso dei suoi avvocati che sostenevano avesse un deficit cognitivo. Le autorità carcerarie hanno assicurato che l'esecuzione, durata ben 13 minuti, si è svolta «perfettamente», ma i molti giornalisti presenti hanno riferito che Williams ha tremato e tossito per alcuni minuti, dopo aver ricevuto il sedativo, il midazolam (che ha già problemi nel passato, provocando la moratoria nelle esecuzioni in Ohio, Arizona, e Oklahoma). Si chiude così un periodo di forte tensione nello Stato meridionale americano, tensione innescata dalla decisione del governatore, il repubblicano Asa Hutchinson, di fissare un frenetico calendario di esecuzioni per approfittare delle ultime scorte di midazolam.

Il perdono e la «misericordia»

«L'Arkansas ha dimostrato nelle ultime due settimane che il nostro sistema giudiziario funziona. Eseguire la pena imposta su Kenneth Williams da una giuria era necessario», ha ribadito Hutchinson in una nota dopo la morte dell'ultimo condannato. Mercoledì, alla vigilia delle sua esecuzione, Williams ha ricevuto la visita della figlia di 21 anni (che non vedeva da 17) e ha conosciuto la nipotina, di tre anni. È stata la famiglia di una delle sue vittime, Michael Greenwood, a pagare le spese del viaggio in aereo di madre e figlia, che vivono nello stato di Washington. Williams ha approfittato delle sue ultime parole per ringraziare la famiglia di Greenwood per il gesto di «misericordia» e ha chiesto alle famiglie delle vittime perdono per i suoi crimini «senza senso e inescusabili». Le reazioni dei familiari delle vittime però sono state diverse. Mentre la vedova di Greenwoodaveva chiesto che gli venisse risparmiata la vita, un'altra delle vedove, quella di Cecil Boren, ha detto che «le personedevono essere punite per quello che fanno».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: