mercoledì 14 luglio 2010
La nave con equipaggio libico che stava portando aiuti umanitari per i palestinesi della Striscia di Gaza si sta dirigendo verso il porto egiziano di El Arish dopo gli avvertimenti israeliani.
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La nave con equipaggio libico che stava portando aiuti umanitari per i palestinesi della Striscia di Gaza ha cambiato rotta, dirigendosi oggi verso il porto egiziano di El Arish dopo gli avvertimenti israeliani.Lo dice un funzionario israeliano. La nave battente bandiera moldava Amalthea è rimasta nelle acque internazionali e, secondo i media israeliani, ha avuto problemi meccanici. Israele ha comunicato la sua ferma intenzione di sequestrare la nave, rinominata "Hope" (speranza) dagli attivisti, piuttosto che farla entrare a Gaza nell'intento di isolare Hamas, movimento politico islamico radicale che controllo il territorio palestinese.LE INTENZIONIDopo la "Freedom flottilla" le forze armate israeliane tornano a intervenire per bloccare una nave carica di aiuti umanitari e diretta verso la Striscia di Gaza. La "Amalthea" era partita nei giorni scorsi dalla Libia e avrebbe dovuto arrivare a destinazione domani. Le forze armate israeliane hanno annunciato di avere iniziato le operazioni per bloccare la nave di aiuti della Libia per Gaza. I militari hanno però precisato che la Amalthea  non è stata ancora abbordata.Il cargo (che batte bandiera moldava) è carico di aiuti umanitari offerti alla popolazione palestinese da un'associazione umanitaria diretta dal figlio del presidente della Libia, Saif al-Islam Gheddafi. «Abbiamo appreso dal comandante della nave che non ha intenzione di piegarsi alle minacce israeliane e che dunque cercherà di puntare direttamente verso il porto di Gaza», ha detto il deputato palestinese Jamal al-Khudari, che presiede un comitato popolare di lotta contro il blocco israeliano. A quanto risulta, la nave ha lasciato ieri le acque di Creta.Ieri a Gaza al-Kudari ha guidato un corteo di saluto alla leadership libica in cui sono state innalzate le immagini del colonnello Muammar Gheddafi e del figlio, Saif al-Islam. Il suo comitato popolare sta preparando calorose accoglienze per i trenta membri dell'equipaggio e passeggeri a bordo della nave. Ma anche oggi Israele ha ribadito che alla nave non sarà consentito di forzare il blocco marino, imposto alla striscia di Gaza per impedire la trafugazione di armi a favore di Hamas. L'unità scelta della marina militare israeliana, 'Flottilla-13', è stata posta in stato di allerta ed è pronta con breve preavviso a dirottare il cargo verso il porto israeliano di Ashdod (a sud di Tel Aviv) se esso non attraccherà spontaneamente al porto egiziano di el-Arish, distante da Gaza poche decine di chilometri. Israele ritiene che gli aiuti umanitari per Gaza possono essere facilmente inoltrati via terra sia da Ashdod sia da el-Arish e dunque la rotta per Gaza scelta dal cargo 'al-Amal' va vista come «una provocazione» di carattere politico.
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