martedì 18 giugno 2013
​I militari sono caduti in un attacco contro la base aerea di Bagram, 60 chilometri a nord di Kabul. Già giovedì a Doha, comunque, saranno avviati i negoziati, ai quali parteciperà anche il presidente afghano Karzai. Tre le condizioni: la rinuncia della violenza, la rottura con Al Qaeda e il rispetto della costituzione afghana.
Un passo necessario. Ma non si ceda sui diritti di Vittorio E. Parsi
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Quattro soldati americani sono stati uccisi in Afghanistan in un attacco contro la base aerea di Bagram, 60 chilometri a nord di Kabul. Secondo un responsabile della Difesa americana coperto da anonimato, i soldati sono rimasti uccisi sotto il lancio di razzi o di colpi di mortaio sparati da insorti. L'attacco arriva a poche ore dall'annuncio dei talebani di voler riprendere il dialogo con il governo afgano e gli Stati Uniti. I soldati americani in Afghanistan sono ancora circa 66mila. La base di Bagram è un'importante piattaforma per i velivoli Usa impegnati nel Paese.

I talebani afghani hanno rivendicato l'attacco portato ieri alla base militare di Bagram che ha causato la morte di quattro soldati statunitensi. In un comunicato, il portavoce degli insorti Zabihullah Mujahid ha precisato che un commando "ha lanciato due razzi contro la base nella provincia centrale di Parwan uccidendo quattro soldati americani e ferendone altri sei". Finora sono 91 i soldati stranieri, fra cui 68 americani, morti quest'anno in Afghanistan.
Nonostante l'attentato gli Stati Uniti avvieranno colloqui diretti per negoziati di pace con i talebani. Lo ha annunciato la Casa Bianca. Il primo incontro avrà luogo nei prossimi giorni a Doha, nel Qatar, dove i talebani hanno aperto un ufficio. Un primo incontro si dovrebbe tenere nella giornata di venerdì tra emissari Usa e talebani. L'annuncio, a sorpresa, è stato dato dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, agli altri leader al termine del G8 in Irlanda del Nord.Anche il presidente afghano Hamid Karzai ha annunciato l'invio di una delegazione nel Qatar. Le conferme arrivano da tutte le parti interessate: «I talebani sostengono una soluzione politica al conflitto in Afghanistan e gli sforzi per ripristinare la pace», si legge in un comunicato del portavoce Zabihullah Mujahid, che sottolinea la volontà degli insorti di aprire contatti con la communità internazionale.Condizione per i colloqui: la rinuncia della violenza da parte dei talebani, la rottura con Al Qaeda e il rispetto della costituzione afghana, compresi i diritti delle donne e delle minoranze.La Casa Bianca ha definito l'apertura dell'ufficio in Qatar "un primo passo importante verso il percorso probabilmente complesso, lungo e caotico verso la riconciliazione".
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