venerdì 22 ottobre 2021
Dal 2008 una Ong israeliana ha fornito il servizio a 586 villaggi, dislocati in dieci Paesi dell'area subsahariana,raggiunti più di 3 milioni 200mila africani grazie all'energia solare
L'acqua per dissetare l'Africa arriva dal sole
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“Aiutiamoli nei loro Paesi”, tuona tra i tanti slogan chi non conosce la realtà di milioni di persone che, fame, guerre e siccità costringono all’emigrazione disperata, una strada spesso senza ritorno, come testimoniano ogni giorno le cronache del Mediterraneo. C’è chi, invece, senza strepitare ha fornito a 586 villaggi, dislocati in dieci Paesi dell’Africa sub-sahariana per prelevare acqua pulita dal sottosuolo, gli srtumenti per utilizzare la risorsa naturale di cui il Continente africano è ricchissimo, il sole. Così dal 2008, la giovane imprenditrice sociale israeliana, Silvan Ya’ari, fondatrice e Ceo della Ong “Innovation: Africa”, ha iniziato ad esportare in Tanzania, Etiopia, Senegal, Malawi, Sudafrica, Camerun, Zambia, eSwatini e Congo le tecnologie avanzate nel settore delle rinnovabili del suo Paese, fornendo corrente elettrica e acqua potabile a 3 milioni 200mila africani.

«Abbiamo concluso 586 progetti nel campo del solare e dell’approvvigionamento idrico- spiega Ya’ari, che il 10 ottobre scorso è stata ospite del Maker Faire Rome 2021, la più grande fiera sull’innovazione patrocinata dall’ambasciata d’Israele a Roma- . Attualmente siamo impegnati in sei Paesi e in ognuno di essi abbiamo uffici dove lavorano solo persone del luogo, questo perché vogliamo creare opportunità di crescita e sviluppo. Abbiamo già fornito acqua potabile a 564 villaggi, con una sistema molto semplice e soprattutto poco dispendioso: ogni progetto idrico interessa dieci mila persone per un costo totale a impianto di 50mila dollari, compreso di trivellazioni, pompa solare, pannelli fotovoltaici, serbatoi, tubazioni fino a otto chilometri, rubinetti e la costruzione di una torre di 10 metri. Trivelliamo il suolo per raggiungere l’acqua – prosegue- quindi, con delle pompe azionate dai pannelli solari, la facciamo risalire in superficie. In questo modo usiamo una risorsa naturale, salvaguardando l’ambiente per produrre energia pulita che servirà a fornire acqua potabile a ospedali, scuole e famiglie.

Risorse presenti in loco, come l’acqua che abbonda in profondità nel sottosuolo e il sole. L’energia è vitale- conclude- senza non si può vivere e questa è la vera sfida». Oggi, 620 milioni di persone vivono senza elettricità nell’Africa subsahariana e altre 400 non hanno accesso diretto all’elemento essenziale per la vita: l’acqua. Portare luce a scuole e centri medici grazie all’innovazione tecnologica ha un costo di solo 18mila dollari. Così Innovation:Africa, che nel 2012 ha ottenuto lo status consultivo speciale presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (Ecosoc) e ricevuto numerosi premi, ha illuminato scuole rurali e fornito scrivanie e computer. Nei centri medici, oltre alla corrente elettrica, anche frigoriferi solari, letti e attrezzature mediche. Le piccole centrali di zona tolgono dalla miseria gli abitanti dei villaggi, avvalendosi di contractors locali, che danno lavoro a 98 persone a tempo pieno e 640 part time, formandoli anche sul campo. In Uganda, ad esempio, hanno completato 161 progetti per ospedali e scuole primarie. «La nostra più grande soddisfazione- conclude l’imprenditrice sociale- è illuminare interi villaggi e poterlo fare utilizzando energia pulita e a costi ridotti».

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