mercoledì 18 maggio 2016
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IL CESSATE IL FUOCO La tregua, iniziata il 27 febbraio scorso grazie a un accordo fra Usa e Russia, per la prima volta in 5 anni di guerra civile ha fatto diminuire i combattimenti, ma non i raid contro il Daesh, fino alla fine di aprile. Mentre in quei giorni si rompeva la trattativa a Ginevra, con le stragi di civili negli ospedali, Aleppo si trasformava nella «nuova Sarajevo». Gli scontri si sono in parte «congelati» il 5 maggio con la «tregua del silenzio» I CORRIDOI UMANITARI La tregua di febbraio, sin dai giorni precedenti alla sua attuazione, è stata accompagnata da un piano di consegna di aiuti umanitari a città e regioni isolate a causa del conflitto interno alla Siria: un mezzo essenziale per ricostruire la fiducia. Un primo convoglio di 35 camion della Mezzaluna Rossa è entrato il 26 febbraio nell'area di Moudamiya al-Sham, nei sobborghi di Damasco. Per l’Onu sono decine di migliaia i civili sotto assedio LA TRANSIZIONE POLITICA Nessuna data ancora certa per la ripresa dei colloquio di Ginevra, sospesi dopo che l’opposizione il 22 aprile ha lasciato il tavolo. Il nodo insoluto sin dal giugno 2012 è quello della transizione politica: il regime vuole che sia comunque Assad a guidarla e lo scorso 13 aprile ha svolto delle elezioni bollate come farsa dall’opposizione. Questa non accetta una trattativa che non preveda come precondizione la deposizione del rais
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