lunedì 12 dicembre 2016
I miliziani anti governativi controllano meno di dieci chilometri quadrati. «La battaglia di Aleppo sta per concludersi»
L'esercito conquista quasi tutta Aleppo. A Palmira torna il Daesh
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Potrebbe essere arrivata alla fine la battaglia di Aleppo. L'esercito siriano, fedele al presidente Bashar al-Assad, ha ormai il controllo di quasi tutta la città: il 95% dei quartieri secondo fonti dell'alleato russo, il 90% secondo l' Osservatorio siriano per i diritti umani, espressione dei ribelli. Il direttore dell'Osservatorio, Rami Abdulrahman, ha dichiarato che la battaglia di Aleppo sta per finire.

Mosca e Damasco esultano per Aleppo

L'operazione dell'esercito siriano volta a riprendere il controllo delle zone orientali di Aleppo sta per concludersi. Le truppe hanno cacciato i miliziani anti governativi dai quartieri di Sheikh Saeed, Karim-Khum e Al-Maqamad. Ormai i miliziani controllano meno di dieci chilometri quadrati, mentre le forze di Damasco hanno più del 95% della città. Nelle ultime 24 ore ben 2.215 miliziani hanno deposto le armi e 2.137 di loro sono stati graziati. Sono dati diffusi dal ministero della Difesa russo: l'aviazione di Mosca ha svolto un ruolo di primo piano a fianco delle forze armate lealiste.

Palmira è di nuovo in mano al Daesh

Brucia intanto la riconquista di Palmira da parte del Daesh. Circa 5mila combattenti jihadisti hanno partecipato all'attacco a Palmira, utilizzando autobombe e kamikaze per spezzare la difesa della città, da cui è stato cacciato l'esercito di Damasco. Lo ha reso noto il portavoce del ministero della Difesa russo, generale Igor Konashenkov: "Le truppe siriane, dopo aver evacuato la popolazione di Palmira, hanno abbandonato la città e preso posizioni nelle sue vicinanze". È la prima volta che Mosca riconosce ufficialmente la perdita di Palmira per mano dei jihadisti del Daesh, dopo che l'esercito siriano appoggiato dall'aviazione russa otto mesi fa l'aveva liberata. I jihadisti hanno lanciato l'offensiva da tre direzioni, "nord, est e sud", ha precisato il portavoce. L'ex capo di Stato maggiore russo, generale Yuri Baluevsky, ammette che la perdita di Palmira è un colpo al "prestigio" di Mosca che aveva celebrato la riconquista della città lo scorso maggio con un concerto dell'orchestra del teatro Marinsky San Pietroburgo. Proseguono intensi i raid aerei sulla città.

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