mercoledì 21 marzo 2018
I due leader hanno concordato che «qualunque corsa agli armamenti sarebbe indesiderabile». Dagli ambasciatori occidentali no alle spiegazioni russe sul caso Skripal
Donald Trump e Vladimir Putin al G7 di Amburgo del luglio 2017

Donald Trump e Vladimir Putin al G7 di Amburgo del luglio 2017

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Un summit Usa-Russia per affrontare tutti i dossier aperti tra i due Paesi. Vladimir Putin e Donald Trump hanno concordato la necessità di accelerare l'organizzazione di un faccia a faccia. A renderlo noto è stato stamani il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, secondo il quale i due leader hanno dato mandato ai rispettivi ministri degli Esteri di avviare i necessari preparativi. Peskov ha aggiunto che il presidente Usa e quello russo, nel corso della conservazione telefonica avuta ieri, hanno anche concordato che "qualunque corsa agli armamenti sarebbe indesiderabile". Lo stesso Peskov ha comunque precisato che Trump e Putin non hanno discusso di colloqui sugli accordi per il controllo delle armi.


Mosca ha intanto annunciato che convocherà oggi gli ambasciatori stranieri accreditati nel suo territorio, per presentare il proprio punto di vista sull'avvelenamento dell'ex spia russa Sergeij Skripal e della figlia Yulia nel Regno Unito. Secondo la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, i diplomatici saranno invitati a un "incontro con i responsabili e gli esperti del dipartimento incaricati delle questioni di non proliferazione e di controllo degli armamenti" del ministero. Mosca ha ribadito anche oggi che il gas nervino Novichok, utilizzato contro Skripal, non è mai stato prodotto nella Federazione russa né nell'Unione sovietica, e ha messo in discussione le stesse affermazioni di Londra sulla natura della "sostanza". "Tra memorie, analisi, valutazioni di esperti è emerso, francamente, che nessuno sa quale sostanza sia stata usata a Salisbury, nonostante diverse richieste di informazioni inoltrate a Londra", ha aggiunto Zakharova.


Gran Bretagna, Francia e Usa hanno già annunciato che i loro ambasciatori non saranno presenti all’incontro di oggi. "Londra non vuole proprio ascoltare le risposte" di Mosca, ha commentato seccato il portavoce del Cremlino.

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