sabato 29 maggio 2021
I giovanissimi (13-18 anni) attenti all'ambiente e al risparmio secondo l'indagine realizzata dal Museo del Risparmio di Intesa Sanpaolo ed Episteme
Greta Thunberg alla manifestazione a Piazza del Popolo per i Fridays For Future nell'aprile del 2019

Greta Thunberg alla manifestazione a Piazza del Popolo per i Fridays For Future nell'aprile del 2019 - Fotogramma

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Attenti all'ambiente e attenti al denaro. Lo sono i giovani italiani che, così, sfatano l'immagine un po’ frusta di bamboccioni spensierati, incapaci di pianificare e di ragionare sui temi importanti della vita. Appare essere questa infatti una delle conclusioni dell’indagine “Il valore della sostenibilità ambientale ed economica per i giovanissimi” realizzata dal Museo del Risparmio di Intesa Sanpaolo ed Episteme. Tutto parte da una constatazione: esiste una connessione tra educazione finanziaria ed educazione ambientale. In entrambi i casi, infatti, si tratta di apprendere competenze utili alla gestione consapevole di risorse scarse. E’ scarso il denaro, ma sono scarse anche le risorse ambientali. Per entrambi, occorre un uso attento, che eviti gli sprechi e gli sperperi. “I comportamenti di risparmio e pianificazione a lungo termine – spiegano i promotori dell'iniziativa -, mutuati dalla gestione delle finanze personali, sono cruciali anche per tutelare l'ambiente e salvaguardare le risorse naturali”. Fino ad oggi, tuttavia, non era mai stato fatto uno studio che provasse a mettere insieme i due comportamenti, soprattutto per quanto riguarda i giovanissimi (ragazze e ragazzi tra i 13 e i 18 anni di età).

L’indagine è poi servita per completare il quadro di riferimento che ha fatto da sfondo al progetto educativo S.A.V.E. (www.savetour.it) sviluppato dal Museo del Risparmio insieme al BEI Institute e offerto online con percorsi specifici per le scuole di ogni ordine e grado. E, partendo dagli spunti offerti dalla ricerca, il 31 maggio alle ore 17.00 si terrà un seminario online, realizzato in collaborazione con ASviS e UN Global Compact Network Italia, nel quale ci si confronterà sul nesso tra consapevolezza ambientale ed economica e sull’approccio dei Centennials alla gestione del denaro e delle risorse naturali (iscrizione obbligatoria scrivendo a: http://bit.ly/Registrazione31maggio).

Ma cosa dicono i risultati della ricerca? La fotografia che viene delineata è quella di giovani generazioni che mostrano una spiccata maturità, un forte orientamento al futuro e sembrano riuscire a coniugare i principi e i convincimenti positivi nei confronti dell'ambiente e del denaro con l’agire quotidiano. “L’indagine - spiega Giovanna Paladino, Direttore e Curatore del Museo del Risparmio -, rivela che i ragazzi hanno un approccio alla gestione delle risorse improntato a un uso consapevole e ‘ragionato’, e, soprattutto, sentono di poter fare la differenza adottando comportamenti più compatibili con la preservazione dell’ambiente. Anche chi tra loro può essere profilato come ‘arrabbiato’ considera centrale la prospettiva di un mondo più sostenibile. Il ruolo dei genitori, inoltre, rimane un punto di riferimento per la stragrande maggioranza dei ragazzi”. Sintesi che si declina poi in tratti particolari. Come il fatto che i giovani italiani mostrano di “pensare in modo nuovo”, sostituendo al pensiero tradizionale, lineare, analitico, con l’”io” al centro del discorso, un “pensiero circolare”, capace di tenere insieme presente passato e futuro, cause effetti e soprattutto fini e implicazioni dell’agire, sostituendo all’”io” il “noi” a cui sentono di appartenere. Significativa è anche la consapevolezza della “finitezza” evocata – dicono i curatori della ricerca -, dalle ripetute crisi economiche, lavorative, sociali, climatico-ambientali e ora pure sanitarie. I giovani italiani, in altri termini, sembra abbiano imparato la responsabilità nell'uso dei beni di cui dispongono. E, mentre, pare sfumino anche buona parte delle differenze tra ragazze e ragazzi nei confronti dei temi ambientali e de finanziaria, emerge anche l'importante ruolo della famiglia.

“I genitori – si legge in una nota -, svolgono ancora un ruolo di primaria importanza per i 13-18enni italiani, vengono infatti presi a modello da una larghissima maggioranza di ragazzi sia quando si parla di sostenibilità ambientale che di sostenibilità economica”. Commenta Marco Frey, Presidente UN Global Compact Network Italia : “I più giovani dimostrano una sensibilità notevole nei confronti delle sfide ambientali e sociali della contemporaneità e sono propensi a comportamenti coerenti. Tutto ciò appare un presupposto fondamentale per assicurare alle future generazioni un mondo equo, inclusivo e prospero”. Mentre Giulio Lo Iacono, Coordinatore operativo Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (AsviS), aggiunge: “Nella logica del Next Generation EU, è necessario dare sempre più voce alle aspirazioni e alle proposte delle giovani generazioni, anche per ribadire l’ottica di giustizia intergenerazionale posta alla base dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, assunta dall’Unione europea come riferimento di tutte le proprie politiche”.

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