venerdì 23 agosto 2013
​È un professionista dalle diverse sfaccettature: un organizzatore del tempo libero, capace di fare il suo lavoro legandolo alla struttura ricettiva in cui opera e alla tipologia di utenza. Gli italiani sono tra i più richiesti. Opportunità anche in inverno e all'estero.
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​Sempre meno italiani vanno in vacanza e il turismo arranca. Ma gli animatori continuano a essere, anche in questa 'calda' estate 2013, una delle figure professionali più richieste, in Italia e all'estero. "La stagione ancora non è finita - spiega Roberto Dionisi, presidente dell'Associazione nazionale animatori (Ana)- ma di certo la nostra categoria non sente la crisi che ha interessato il settore del turismo e che ha comunque modificato le vacanze degli italiani. C'è stata un'espansione dell'animazione verso 'nuovi territori'. Ormai infatti l'immaginario dell'animatore del villaggio vacanze è superato. L'animatore ora è un organizzatore del tempo libero, che opera in tanti ambiti delle vacanze".E i numeri di questi 'professionisti', in tempi di crisi, sono importanti. "Sono 50mila -spiega Dionisi- gli animatori che lavorano nel campo strettamente turistico, e altrettanti quelli che operano nel campo più ampio del tempo libero, anche, per esempio, in ospedali e strutture socio-ricreative. Con un'età media compresa tra i 19 e i 22 anni". Insomma, in 100mila al lavoro per farci divertire nel tempo libero. E gli ambiti sono i più disparati. "Oggi ormai quasi tutti gli stabilimenti balneari - continua Dionisi - hanno degli animatori in organico. E non solo: ci sono i centri linguistici, in Italia e all'estero, che non sono solo luoghi dedicati all'apprendimento della lingua ma in cui si svolgono anche attività ricreative per le quali è richiesta la presenza dell'animatore. E poi ci sono i centri estivi per bambini, per i quali la figura dell'animatore è sempre più richiesta".L'animatore è quindi oggi un professionista dalle diverse 'sfaccettature'. "Oggi l'animatore - sottolinea Dionisi- deve essere un organizzatore del tempo libero, capace di fare il suo lavoro legandolo alla struttura ricettiva in cui opera e alla tipologia di utenza. In questi anni abbiamo assistito alla trasformazione del ruolo dell'animatore che è entrato con forza in tutti gli ambiti della vacanza e non solo, mentre prima era relegato alla vacanza nel villaggio che era una nicchia rispetto alle ferie di massa". E gli animatori italiani sono i più richiesti non solo nel nostro Paese, ma anche all'estero. "Anche per l'inverno - conclude il presidente dell'Ana - ci aspettiamo dei buoni numeri per i nostri animatori sia in montagna e poi anche all'estero. Noi siamo esportatori di animatori in tutto il mondo, solo nel Mar Rosso l'80% degli animatori è italiano. Senza dimenticare Grecia, Turchia e località spagnole".
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