giovedì 30 luglio 2015
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Vengono dall’estero le opportunità di lavoro per gli ingegneri italiani nel settore dell'energia da fonti rinnovabili, come le biomasse vegetali, con stipendi che possono arrivare a 75mila euro lordi l’anno. È quanto emerge da una ricerca effettuata da Technical Hunters, società italiana di head hunting: "È un fenomeno già emerso nel 2014, che sta proseguendo nel 2015: il know how e la competenza ingegneristica italiana sono sempre più richiesti nelle aree del mondo in forte espansione industriale, come Sud America, Sud Africa, Medio ed Estremo Oriente - dice Matteo Columbo, senior manager della società -. La domanda è legata alla progettazione di nuovi implianti per la produzione di energia rinnovabile, con forte attenzione per le biomasse, e proviene sia da aziende multinazionali sia da società italiane che operano all'estero". I profili maggiormente ricercati sono tre: l’ingegnere di processo, il project engineer e il project manager.  L'ingegnere di processo è un ruolo iniziale, dai 28 ai 35 anni, e comporta uno stipendio tra i 30mila e i 45mila euro lordi annui, a seconda dell’esperienza maturata. Il project engineer e il project manager devono invece avere un'esperienza consolidata, meglio se con un pregresso come ingegnere di processo, e rientrano in una fascia di età tra i 35 e i 50 anni, con stipendi che variano, per il project engineer, tra i 40 e i 60 mila euro, mentre per il project manager tra i 55 e i 75 mila euro.
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