martedì 27 giugno 2023
Aefi conta 50 associati con 42 quartieri, dove si svolgono oltre 1.000 manifestazioni nell'arco di 12 mesi. Le ricadute anche sul turismo e sulle esportazioni
Un evento fieristico

Un evento fieristico - Archivio

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Il settore fieristico italiano impiega 190 imprese e 3.700 addetti ed esprime un valore di 1,4 miliardi di euro l’anno. Inoltra attiva un particolare tipo di turismo fieristico con un valore della produzione di oltre dieci miliardi di euro l’anno, corrispondenti a un valore aggiunto di 4,8 miliardi di euro, con un impatto occupazionale stimabile in circa 90mila addetti. In altri termini, ogni euro speso dai visitatori delle manifestazioni, genera 2,4 euro in produzione e 1,1 euro di valore aggiunto per l’economia turistica nazionale. È quanto stimato dal rapporto Prometeia per conto dell'Aefi-Associazione esposizioni e fiere italiane, che rappresenta gli interessi del sistema fieristico nazionale e conta 50 associati con 42 quartieri, dove si svolgono oltre 1.000 manifestazioni l’anno su una superficie espositiva totale di 4,2 milioni di metri quadrati e dieci organizzatori. Secondo la società di consulenza, che per la prima volta ha realizzato uno studio sull’impatto del turismo fieristico in Italia, i viaggi legati al segmento attivano una spesa annua di beni e servizi turistici di 4,25 miliardi di euro l’anno (di cui 204 milioni di imposte al consumo), creando valore aggiunto per quasi due miliardi di euro. A ciò si aggiungono 1,5 miliardi di Pil legati all’impatto indiretto sulle imprese “a monte” della supply-chain turistica e un beneficio indotto (derivante dai consumi degli addetti della filiera attivati) pari ad altri 1,4 miliardi di euro di valore aggiunto. Una forma di viaggio – quella fieristica - che incide per il 4% sull’intera spesa turistica “tipica” effettuata in Italia, grazie ai 20 milioni di visitatori registrati ogni anno (il 2,5% sul totale dei viaggi turistici in Italia). «Abbiamo voluto mappare uno dei più interessanti effetti macroeconomici aggiuntivi rispetto al business in fiera generato dalle imprese partecipanti – spiega il presidente dell'Aefi Maurizio Danese -. Il turismo fieristico si conferma una leva ad alto valore aggiunto, in grado di crescere ancora molto in maniera direttamente proporzionale allo sviluppo delle nostre manifestazioni, a patto che ognuno – dalle amministrazioni agli esercenti - faccia la propria parte sul fronte dei servizi, della logistica e dell’ospitalità». Secondo Giuseppe Schirone, coordinatore del team Prometeia che ha realizzato lo studio d’impatto, «l’industria fieristica attrae in modo continuativo un turismo alto-spendente con un budget di spesa giornaliero dei visitatori fieristici superiore del 60% a quello del turista medio. Già oggi contribuisce in modo rilevante all’economia turistica complessiva: in termini occupazionali, per esempio, a 47mila euro di spese turistiche dei visitatori fieristici corrisponde un posto di lavoro nella filiera nazionale. E alcune simulazioni condotte nel corso dell’analisi – sulla base degli elevati effetti moltiplicativi stimati - suggeriscono che il “potenziale turistico” delle fiere non sia ancora completamente sfruttato». Sono 267 le manifestazioni internazionali e 264 quelle nazionali/locali previste nel 2023, con flussi di visitatori che dovrebbero riportarsi sui livelli pre-pandemia (circa 20 milioni di visitatori certificati, di cui 1,5 milioni dall’estero). La permanenza media è di quasi una notte per visitatore, dato che sale a 2,5 notti per gli stranieri, mentre la spesa media si attesta a 170 euro al giorno (235 euro per gli stranieri).

Maurizio Danese, presidente dell'Aefi

Maurizio Danese, presidente dell'Aefi - Archivio

L'alleanza Aefi-Ice per esportare il "made in Italy" nel mondo

Il settore fieristico è uno straordinario vettore di crescita per le imprese del made in Italy ancora però poco presente all’estero, dove gli attori italiani sviluppano in media meno del 10% dei loro ricavi complessivi. «Per questo la sfida, già nel medio termine, consisterà nella creazione di uno strumento in grado di assecondare la crescita delle manifestazioni leader fuori dai confini nazionali», sottolinea Danese. «Le fiere, le manifestazioni e gli eventi - mettendo in contatto diretto domanda e offerta - sono la perfetta ribalta per porre al centro l’impegno di Ice, il cui obiettivo prioritario è di contribuire a sviluppare il commercio estero che trova un suo momento fondamentale nella presenta del made in Italy ai padiglioni fieristici, sia in Italia che all’estero. Nella Giornata mondiale delle fiere ricordiamo l’alleanza tra Aefi e Ice, grazie alla quale, solo nel 2022, abbiamo coinvolto circa 7mila imprese e 8mila operatori nelle 90 manifestazioni fieristiche in Italia e nelle quasi 250 realizzate all’estero. Per il 2023 contiamo di migliorare ulteriormente, centrando l’obiettivo di raggiungere le oltre 100 manifestazioni in Italia, più di 260 all’estero. Gli ambiti rappresentati sono, in modo particolare, quelli dei settori del Food, Fashion e Forniture, e più in generale di tutto il bello e ben fatto in Italia. L'industria fieristica è un asset strategico anche in chiave turistica, portando con sé milioni di persone che hanno l’opportunità di visitare le nostre eccellenze artistiche, enogastronomiche e culturali». Queste le parole del presidente di Ice Matteo Zoppas. Lo spunto è lo studio realizzato da Roland Berger per Aefi. Nel documento, condiviso nella sua strategia dall’Associazione e ora al vaglio dei player di settore e istituzionali, la ricetta per favorire il salto di qualità internazionale passa dalla “Call to action”, avviata oggi. I passaggi successivi previsti riguarderanno l’adesione degli operatori fieristici e delle principali rassegne a una piattaforma (“Club deal”), l’elaborazione di un programma condiviso con la definizione degli incroci strategici e il matching manifestazioni/Paesi-obiettivo, la quantificazione degli impatti economici e degli investimenti, anche in ottica di acquisizioni, il coinvolgimento delle istituzioni (ministeri competenti, Ice, Simest…). Il “Club deal”, secondo il documento Aefi/Roland Berger, sarà una piattaforma aperta a tutte le manifestazioni internazionali leader del prodotto-Italia con un duplice obiettivo: assecondare ancora di più la crescita delle esportazioni e consolidare una presenza della quarta industry fieristica mondiale anche grazie a finanziamenti a supporto dello sviluppo globale del brand tricolore. Una regia unica, coordinata e condivisa da tutti i player che saranno liberi di partecipare o meno a iniziative - anche comuni e suddivise per filiere – in funzione delle loro scelte di portafoglio. «L’obiettivo - afferma Danese – è accompagnare le nostre imprese nel mondo sotto un’unica bandiera e colmare il gap internazionale del nostro sistema per condurlo sui valori di Francia e Germania, le cui manifestazioni all’estero incidono quasi per il 30% del fatturato complessivo». Secondo Francesco Calvi Parisetti, partner di Roland Berger Italia, «quello fieristico è un sistema che garantisce alle aziende italiane uno strumento a basso costo in grado di fornire un’elevata esposizione verso l’estero grazie agli eventi internazionali leader organizzati in Italia. Se da un lato resta dunque indispensabile continuare a sostenere le manifestazioni nel nostro Paese, dall’altro, invece, diviene sempre più cruciale supportare il rafforzamento internazionale degli attori anche al di fuori dei confini nazionali. Le fiere devono divenire sempre più una leva di politica industriale per il Paese, a supporto delle filiere d’eccellenza del Made in Italy. Per questo è fondamentale non perdere ulteriore terreno rispetto ai Paesi competitor e provare a colmare il gap sull’estero con un’azione coordinata di sistema».


Assunzioni in vari settori

Il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica seleziona costantemente le migliori risorse da porre a servizio del Paese, per la salvaguardia della sicurezza nazionale e per la tutela degli interessi strategici in campo politico, militare, economico, scientifico e industriale. In questo contesto, l’Intelligence italiana pubblica uno specifico avviso di ricerca rivolto a giovani professionalità con formazione e competenze nei seguenti settori:

algoritmica per la crittoanalisi;

fotointerpretazione di immagini satellitari;

tecniche di machine learning per il riconoscimento biometrico.

Oltre alle competenze tecniche, sono richiesti affidabilità e sicurezza, forte senso di responsabilità e di attaccamento alle Istituzioni dello Stato, nonché comprovate doti di riservatezza. All’esito di un preliminare screening curriculare, i candidati saranno sottoposti alle previste procedure selettive, comprendenti la verifica del possesso di adeguate conoscenze e competenze professionali, dell’idoneità psico-fisica e attitudinale e dei requisiti di affidabilità e sicurezza. In caso di assunzione, la qualifica professionale attribuita terrà conto degli esiti della selezione, dei titoli di studio e delle esperienze professionali del candidato. La presentazione delle candidature è aperta fino alle ore 24 del 30 giugno 2023. Per entrare a far parte dell’Intelligence italiana, resta sempre aperta la possibilità di presentare la propria candidatura spontanea attraverso la procedura on line della sezione “Lavora con Noi”. I profili professionali di maggiore attenzione al momento in relazione ai settori di intervento sono quelli di:

analista (in ambito geopolitico, del contrasto ai fenomeni del terrorismo e dell’eversione);
• esperto in campo economico (golden power, green economy e transizione energetica);
• conoscitore di lingue rare e dialetti d’area;
• tecnico della sicurezza cibernetica e nel campo dei droni;
• esperto nella ricerca informativa.

Anche le candidature spontanee acquisite mediante la piattaforma on line saranno sottoposte al predetto iter selettivo strutturato, preordinato all’individuazione delle risorse maggiormente rispondenti alle specifiche esigenze di impiego. L’Intelligence italiana svolge inoltre una ricerca mirata di professionalità attraverso la collaborazione con i migliori Atenei nazionali.

Dsv, specializzato in soluzioni di logistica e trasporto, annuncia il lancio di International Logistics & Transport Management-Dsv, il nuovo percorso formativo progettato da Its Academy Last e rivolto ai neodiplomati che desiderano intraprendere una carriera nella logistica e nei trasporti, con l’obiettivo di far acquisire le competenze necessarie per affrontare le nuove sfide del settore e ridurre la distanza tra scuola e mondo del lavoro. Della durata complessiva di due anni, l’iniziativa prevede la composizione di una classe di 25 studenti e partirà ufficialmente il prossimo autunno con un iter articolato in due fasi: un primo semestre di formazione teorica e project work presso l’istituto Its Academy Last di Verona, un secondo semestre, in tirocinio, presso la filiale Dsv più vicina alla città di provenienza di ogni partecipante. Ai tre studenti più meritevoli, Dsv assegnerà annualmente una borsa di studio a copertura dell’intera quota d’iscrizione annuale. Il corso punta a creare figure in grado di coordinare ogni aspetto dell’attività tipica di una realtà logistica e di trasporti a vocazione internazionale quale Dsv, a partire dagli aspetti amministrativi a quelli operativi e gestionali presenti in ogni reparto. Al termine dell’esperienza, gli studenti conseguiranno il diploma di “Tecnico Superiore in International Logistics & Transport Management” con la certificazione delle competenze corrispondenti al V livello del Quadro europeo delle qualifiche – EQF. DSV si impegna inoltre a inserire direttamente nel proprio organico, la maggior parte degli studenti, offrendo la possibilità di entrare a far parte di una famiglia di oltre 75mila dipendenti presenti in più di 80 Paesi. Maggiori informazioni sono disponibili al seguente link: https://itslogistica.it/ (sezione iscrizioni – iscrizioni online). Oppure contattando la Direzione Risorse Umane di Dsv tramite il link: https://www.dsv.com/it-it/ (sezione supporto – help & contact).



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