venerdì 24 novembre 2017
Hanno bisogno di nuovi stimoli, di benefit e di un buon bilanciamento tra vita privata e professionale
I "flessibili" cambiano lavoro ogni 14 mesi
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I “flessibili” italiani cambiano lavoro in media ogni 14 mesi in cerca di sempre maggiori stimoli, una retribuzione adeguata e crescente, oltre a un bilanciamento equilibrato tra vita privata e professionale. È questo uno dei risultati emersi dall’ultima ricerca Flexible Working, realizzata da The Adecco Group in collaborazione con Linkedin a livello globale. La maggior parte dei freelance in Italia (il 55%) può vantare titoli di studio di alto livello in particolare in business management, computer science, economia oltre che in architettura e design. In diversi casi la flessibilità dei “contractor” in Italia è anche geografica. L’11% di questi lavoratori ha infatti cambiato regione per motivi professionali negli ultimi 12 mesi e lavorato in media con oltre due aziende differenti.

La ricerca ha anche individuato i settori economici in cui sono più presenti. Il mondo dell’It e quello della comunicazione vantano la rappresentanza maggiore seguiti a breve distanza dalla manifattura. Lo studio ha l’obiettivo di conoscere le caratteristiche e le motivazioni dei lavoratori indipendenti a livello globale. I “flessibili” sono una categoria che rimodellerà gli equilibri del mercato del lavoro e dell’economia.

Le fonti di questo studio congiunto sono il Global Satisfaction survey di Adecco, che raccoglie le testimonianze di più di 100mila candidati, l’analisi dei profili Linkedin dei lavoratori indipendenti (oltre quattro milioni), le risposte dei lavoratori flessibili al sondaggio annuale dei membri di Linkedin, e i contenuti di una serie di interviste sulle aspettative e la percezione del lavoro flessibile dei giovani tra i 18 e 24 anni.

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