giovedì 29 giugno 2023
Primi risultati di un'indagine degli studenti dell'Università Cattolica di Milano. Tirocini utili per imparare a lavorare in autonomia. Ci sono imprese che investono davvero sugli stagisti
L'Università Cattolica di Milano

L'Università Cattolica di Milano - Ansa

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Gli studenti del Laboratorio di ricerca sociale qualitativa dell'Università Cattolica di Milano si sono trasformati in ricercatori e, sotto la guida della professoressa Cristina Pasqualini – e con il supporto della testata on line Repubblica degli Stagisti – hanno approntato la traccia di domande per l'indagine e svolto interviste in profondità su vari aspetti dell'esperienza di stage. Un grande studio realizzato su oltre 100
persone tra i 21 e i 28 anni che hanno recentemente svolto uno stage, con l’obiettivo di capire l'esperienza del tirocinio attraverso i loro occhi. Il campione era composto da persone con un'esperienza recente di stage curricolare (69 in tutto, di cui 48 ragazze) ed extracurricolare (34, di cui 14 ragazze). Circa l'80% del campione aveva tra i 22 e i 25 anni; anche per la prossimità territoriale con gli studenti della Cattolica, i partecipanti allo studio risultano quasi tutti (quasi nel 90% dei casi) essere residenti in regioni del Nord Italia. «L'obiettivo della ricerca era analizzare il significato che l’esperienza dello stage assume nella traiettoria formativa e lavorativa dei giovani adulti - spiega Pasqualini - e far emergere i principali aspetti di criticità riscontrati in entrambe le esperienze di stage, sia curricolari sia extracurricolari, così come le competenze hard e soft acquisite».

«È importantissimo andare a raccogliere la voce diretta delle persone che fanno stage, per capire dal loro punto di vista quali sono gli aspetti più rilevanti e poter costruire policy e proposte in linea con i bisogni reali - aggiunge Eleonora Voltolina, fondatrice della Repubblica degli Stagisti -. Siamo stati davvero contenti di aver potuto offrire agli studenti un contributo nell'inquadrare il tema della ricerca che poi è stato sottoposta agli intervistati». Il lavoro si è svolto attraverso 103 interviste individuali semi-strutturate che gli studenti hanno realizzato tra il dicembre del 2022 e il febbraio 2023 e 24 focus group effettuati tra marzo e aprile 2023. Dai primissimi risultati emerge che lo stage è vissuto nel complesso positivamente dai giovani. Il voto medio che viene dato a questo tipo di esperienze, dal punto di vista della sensazione di essere stati valorizzati come persone durante lo stage, è un 7,5 su dieci. La sensazione di essere sfruttati durante lo stage è invece molto più rara (si attesta su un voto in media di poco superiore a tre su dieci). La motivazione per fare uno stage è legata soprattutto al desiderio di fare un'esperienza prima di entrare nel mondo del lavoro e di aumentare le proprie competenze, ma spesso è anche un passaggio obbligato per il conseguimento della laurea, perché ormai molte facoltà prevedono un tirocinio obbligatorio per l'acquisizione di crediti formativi. I giovani raccontano di cercare le opportunità di stage principalmente in autonomia attraverso LinkedIn, Almalaurea, consultando le pagine delle loro Università, e anche attivando la propria rete di conoscenze, quindi grazie ad amici e parenti. Una volta svolto lo stage, i principali aspetti positivi evidenziati sono aver avuto la possibilità di acquisire nuove competenze, di crescere a livello personale e ampliare il proprio network di contatti; di aver potuto utilizzare le lingue straniere e di essersi approcciati al mondo del lavoro. Molto importante per i giovani è anche trovare un ambiente sereno, un tutor accogliente, la disponibilità dei colleghi. La principale criticità emersa dalla ricerca è quella relativa alla scarsissima consapevolezza di ciò che si andrà a fare durante lo stage, e del quadro normativo di riferimento. Solo la metà dei giovani intervistati conosceva, prima di iniziare il percorso, i contenuti del progetto formativo individuale, cioè gli obiettivi formativi dello stage e il dettaglio delle mansioni che sarebbero state loro insegnate e affidate durante lo stage. E i diritti e doveri nell'ambito dello stage sono un buco ancor più nero. Emerge che la quasi totalità dei rispondenti non ha letto le normative che regolamentano i tirocini, e nessuno ha cercato informazioni in proposito, col risultato che alcuni hanno finito per considerare lo stage come un contratto di lavoro. Le criticità evidenziate direttamente dai giovani spaziano dai tutor non sempre presenti alla mole di lavoro, spesso eccessiva. I giovani citano i livelli di stress elevati e l'annosa questione della sostenibilità economica. In effetti, la quasi totalità degli intervistati viene mantenuta dalla propria famiglia e non è a conoscenza delle proprie spese e, a volte, non sa quantificare quale sarebbe la somma necessaria per coprirle. La cifra minima che i giovani con un’esperienza di stage extracurricolare alle spalle ritengono dovrebbe essere garantita per uno stage è 450 euro al mese. Va qui ricordato che, mentre per gli extracurricolari da qualche anno l'indennità è obbligatoria, e il minimo viene fissato Regione per Regione – in Lombardia ammonta a 300 euro se si fa uno stage nella pubblica amministrazione, 500 euro se lo si fa nel privato – per i tirocini curricolari, quelli svolti mentre si studia, invece la gratuità è ancora permessa, e l'indennità è facoltativa.

Gli elementi che più determinano la qualità di uno stage sono, nell'ordine: il nome dell'azienda, le relazioni che si instaurano durante lo stage, sia con gli altri dipendenti sia col proprio tutor e con gli altri stagisti, e le competenze soft che si acquisiscono. Temi che si riflettono anche nella valutazione dell'esperienza di stage: un 44,6% di partecipanti lo ritiene molto utile, e ben quasi il 76% si è sentito molto, abbastanza o quantomeno sufficientemente "accompagnato" nel percorso. Meno buoni i risultati delle dicotomie "valorizzato vs sfruttato" (dove c'è un quarto dei partecipanti che si colloca, con vari gradi, dalla parte di chi si è sentito sfruttato) e quella "lavoro creativo vs lavoro ripetitivo/meccanico”, dove ben il 28% si riconosce di più nel secondo aggettivo. A livello di soft skill, i giovani intervistati raccontano di aver vista molto incrementata dopo lo stage la propria capacità di lavorare in modo autonomo (in una scala da uno a dieci, valutata da un iniziale 6,5 medio prima a un otto abbondante dopo l'esperienza) e in team (da poco più di sette a 8,25) così come quella di prendere decisioni (da 6,3 a 7,8), problem solving (da 6,8 a otto abbondante), e di resistere alle situazione stressanti (da 6,8 a 7,8).

Premiate le dieci aziende migliori
La testata on line Repubblica degli Stagisti ha assegnato gli AwaRdS 2023: riconoscimenti per il miglior rimborso spese offerto agli stagisti, il miglior tasso di assunzione post stage, la miglior performance di assunzione diretta di giovani (senza passare, in questo caso, attraverso il periodo di tirocinio) e in più un AwaRdS speciale per le aziende che hanno utilizzato con più intensità il contratto di apprendistato. Il premio per il miglior rimborso spese è andato a Cefriel e Arval: la prima è una società partecipata dal Politecnico di Milano specializzata in progetti di innovazione digitale, che l'aveva già vinto l'anno scorso; la seconda è una società che opera nel campo del noleggio a lungo termine e nei servizi di mobilità, che proprio nel 2022 ha modificato la sua policy alzando l'indennità mensile da 720 a mille euro. Entrambe le aziende offrono un rimborso spese forfettario pari a 1.000 euro al mese, senza fare differenze tra stage curricolari (svolti durante gli studi, come nel caso degli studenti universitari) e stage extracurricolari. L'AwaRdS 2023 per il miglior tasso di assunzione post stage a chi raggiunge il 90% di tasso di assunzione post stage – circa il triplo della media nazionale – facendo contratti di almeno 12 mesi, è andato a Marsh, Mercer e Bip. In particolare Marsh, multinazionale che opera nel campo dell’intermediazione assicurativa e nella gestione dei rischi e che in Italia impiega circa mille dipendenti, ha attivato nel corso del 2022 85
stage, di cui 25 curriculari. Marsh ha poi assunto oltre il 90% degli stagisti, quasi tutti con contratto di apprendistato. Mercer, società di consulenza specializzata nelle soluzioni tecnologiche per lo sviluppo e l’organizzazione del capitale umano che in Italia impiega un centinaio di dipendenti, ha accolto l'anno scorso 15 stagisti, assumendone poi il 90%, quasi tutti a tempo indeterminato. Bip, la più grande società di consulenza a matrice italiana che solo in Italia occupa oltre 3mila dipendenti, nel 2022 ha attivato 333 stage, di cui 64 curricolari, con una percentuale di assunzione di oltre il 90%, praticamente tutti con contratto a tempo indeterminato. Bip si è anche aggiudicata un secondo premio, quello dedicato alla miglior performance di assunzioni dirette di under 30 senza passare dallo stage: qui le aziende vincitrici oltre a Bip sono Spindox, T4V e EY. L'AwaRdS 2023 "Speciale apprendistato" è andato alle aziende che hanno utilizzato di più questa tipologia contrattuale: EY, Bene Assicurazioni e Booster Box. Infine un festeggiamento, con l'AwaRdS speciale "Dieci anni and counting", per i dieci anni di presenza di Arval nel network di aziende virtuose della Repubblica degli Stagisti.








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