giovedì 31 maggio 2018
Sono 105mila gli iscritti all'Ordine e 60mila gli studenti che frequentano i corsi di laurea. Una crescita vertiginosa che ha prodotto spesso disoccupati o sottoccupati
Psicologo, nuovi scenari formativi e istituzionali
COMMENTA E CONDIVIDI

Nel 1998 in tutta Italia gli psicologi erano 27mila su 56 milioni di abitanti ovvero uno ogni 2.074 potenziali clienti italiani. Oggi sono 105mila gli iscritti all'Ordine e 60mila gli studenti che frequentano i corsi di laurea. Una crescita vertiginosa che ha prodotto spesso disoccupati o sottoccupati. Nel corso del convegno che si è tenuto presso il Senato della Repubblica - Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva - promosso dal Cnop (Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi) unitamente al mondo accademico (Conferenza della psicologia accademica, Associazione italiana di psicologia), si è discusso dei nuovi scenari sulla formazione di laurea e specialistica nonché sulla regolazione degli accessi alla luce della situazione della professione e del pieno riconoscimento della stessa quale professione sanitaria a seguito della legge 3/2018.

«Il riconoscimento dello psicologo quale professionista sanitario è un grande passo avanti verso una cura totale della persona – ha sottolineato il presidente del Cnop Fulvio Giardina – e ora dobbiamo puntare a una situazione formativa, nella qualità e quantità, che sia sempre più in linea con i bisogni di salute dei cittadini e la realtà operativa».

Un momento di confronto importante tra il mondo professionale e quello accademico della psicologia italiana, tutto presente nelle sue forme di rappresentanza. Il recente pieno passaggio al ministero della Salute pone certamente obiettivi strategici che impegnano la psicologia nella tutela della salute dei cittadini. Primo tra tutti è il controllo degli accessi alla formazione di secondo e terzo livello, e poi sicuramente una revisione del curriculum, adeguato ai nuovi scenari professionali.

Anche i processi decisionali possono essere un nuovo e importante settore di applicazione della psicologia in campo economico, del lavoro, delle attività umane ed istituzionale. Richard Thaler, ultimo vincitore del premio Nobel per l'economia, per esempio, ha esplorato le interazioni fra economia e psicologia. Sue sono le teorie sul "nudge" (il "tocco gentile"), un modo di interagire fra governo e cittadini che mira a ottenere il risultato (come pagare le tasse) con metodi meno coercitivi e invasivi di una occhiuta lotta all'evasione. Oppure, evocando il metodo di Ulisse per sottrarsi alle lusinghe delle sirene, "legarsi le mani" con impegni di lungo termine (per esempio, destinare una parte del salario alla previdenza complementare o fare di questo impegno la "default option" nei contratti di lavoro) per sottrarsi alle tentazioni di spendere tutto oggi.

La finanza comportamentale e l’economia comportamentale applicano la ricerca scientifica sulla psicologia cognitiva alla comprensione delle decisioni economiche. Il punto è la mancanza di razionalità di chi si muove in campo economico.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: