venerdì 24 maggio 2013
​Secondo lo studio realizzato su 1.600 realtà produttive, «le piccole e medie imprese italiane hanno difeso strenuamente la propria base occupazionale».
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Le piccole e medie imprese italiane "hanno difeso strenuamente la propria base occupazionale che nel 69,6% dei casi è rimasta stabile". È quanto è stato annunciato in Piazza Affari nel corso del convegno Pmi e banche: soluzioni per il dialogo durante il quale lo studio Lexjus Sinacta ha presentato una ricerca realizzata su un campione di 1.600 pmi italiane dall'Istituto Guglielmo Tagliacarne.Secondo lo studio "il 58,3% delle imprese non ha riscontrato problemi nell'ultimo anno ad affrontare gli impegni finanziari, percentuale che cresce sino al 69,4% per le imprese che operano all'estero fuori dall'Europa". Fondamentale il ruolo delle banche per gli investimenti, ritenute "indispensabili" da due imprese su tre circa a fronte però di una riduzione della propensione agli investimenti, scesa al 20,5% e un calo della domanda di credito, diminuita per il 22% delle pmi mentre per il 14% è aumentata, con il 30-33% che ha visto accogliere solo parzialmente se non addirittura rifiutare totalmente la richiesta fatta alle banche.
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