venerdì 7 luglio 2023
Il presidente di Farmindustria Marcello Cattani chiede di «rivedere il meccanismo del payback»
Il presidente di Farmindustria Marcello Cattani

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Gli industriali del farmaco chiedono nuove regole e più garanzie al governo italiano e all’Unione Europea. «Occorre rimuovere i lacci burocratici di lentezza, di assenza di visione strategica – spiega il presidente di Farmindustria Marcello Cattani nel corso dell’assemblea annuale –. Ora si deve passare ai fatti. Dopo una fase di mappatura degli strumenti, noi proponiamo una visione per continuare a essere leader e dare forza al Paese, per assumere e fare occupazione». Per il settore farmaceutico, infatti, «sono importanti regole nuove, innanzitutto nella gestione della spesa, che è fondamentale per l'attrattività degli investimenti, messa a forte rischio da livelli ormai insostenibili di payback, proiettati a 1,5 miliardi nel 2023 e 1,8 miliardi nel 2024 (15% del fatturato di chi lo sostiene). E ancora: rimodulare i due tetti di spesa, includere già dal 2023 i farmaci a innovatività condizionata nel Fondo innovazione, aumentare le risorse e uniformare le regole di gestione della spesa a livello regionale, che creano differenze sui territori».

Nell’era post Covid, l'industria del farmaco italiana è comunque una realtà consolidata: 49 miliardi di euro di produzione nel 2022, di cui 47,6 miliardi di export, 3,3 miliardi investiti in produzione e ricerca-sviluppo, 68.600 addetti, di cui le donne rappresentano il 44% del totale. La ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini assicura che «i fondi ci sono: grazie al Piano di ripresa e resilienza possiamo spendere nove miliardi in cinque anni». Mentre «si attiva il gruppo di lavoro» per «razionalizzare le specializzazioni universitarie ». Il ministro per gli Affari europei e il Pnrr Raffaele Fitto si dice «ottimista» nell’utilizzo delle risorse europee, anche se la riforma europea della farmaceutica potrebbe slittare. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ricorda invece di avere promosso una serie di incontri per «attirare investimenti esteri nel comparto farmaceutico e biomedico». Infine il ministro della Salute Orazio Schillaci sottolinea che i « primi soldi devono essere dati agli operatori sanitari, poi alle Regioni» e sollecita «una nuova governance dell’Aifa». Intanto Farmindustria guarda sempre di più alle nuove generazioni, aiutandole nel percorso di formazione. « A breve, il 19 luglio, sarà inaugurato il primo Campus Its in Italia per formare tecnici di laboratorio, operatori di camere sterili, esperti di supply chain ed esperti di qualità - annuncia Cattani -. A oggi sono attivi quattro corsi, frequentati da circa 100 studenti che vengono formati per un biennio da oltre 90 manager del settore».

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