martedì 15 marzo 2016
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Un anno fa entrava in vigore il Jobs act. Osteggiato all’inizio, ha invece cominciato a dare i suoi frutti. Intanto in Italia, nella seconda metà del 2015, è anche ripresa la crescita economica contribuendo a generare quel clima di fiducia sufficiente a far ripartire le assunzioni nelle aziende italiane. Un doppio scenario ora confermato dall’Osservatorio Infojobs sul Mercato del Lavoro 2015, che parla di un aumento del 33% delle offerte di lavoro rispetto al 2014. Tra i settori più dinamici per numero di offerte si confermano ai primi due posti Ict (Information and communications technology) e Telecomunicazioni, con il 17,3% e il 13,4% del totale, seguiti da Pubbliche relazioni ed eventi con l’11,8%, che sorpassa Commercio, distribuzione e Gdo al quarto posto con il 10,7%. Quinto Marketing e pubblicità con il 10,6% (+3% sul 2014), seguito dal settore della Consulenza manageriale col 9,3% (+6%). Tra le categorie più ricercate, si conferma in testa Manifatturiero, produzione e qualità con il 21,4% delle offerte totali, in crescita rispetto al 2014, seguito dal settore Vendite con il 13,3% delle offerte su InfoJobs, la piattaforma di reclutamento online leader in Italia. Amministrazione e contabilità (8,4%) scalza Informatica, IT e telecomunicazioni (8,2%), che scende al quarto posto, mentre Commercio al dettaglio, Gdo e retail (8,2%) chiude una top 5 molto simile a quella del 2014. «L’approvazione del Jobs Act e le agevolazioni alle assunzioni introdotte dal governo hanno senz’altro favorito la ripresa di molti comparti importanti – spiega Giuseppe Bruno, general manager di Infojobs –. Ma un dato importante che emerge dall’Osservatorio 2015 è la crescita dei settori ad alto tasso di creatività, come le Pr, gli eventi, il marketing e la pubblicità: questo è un chiaro segnale che il nostro Paese non può tornare a crescere senza un forte investimento sui migliori talenti». Tra le regioni più attive, la Lombardia si conferma locomotiva del Paese e, con il 34% delle offerte (+32,5%) costituisce un terzo del totale nazionale, precedendo Veneto (13,1%, +0,2%), Emilia Romagna (stabile al 13%) e Lazio che col 10% stacca il Piemonte (8,5%). Dai dati sulle provincie emerge che il primato della Lombardia dipende in buona parte dalla provincia di Milano che con il 16,5% del totale nazionale delle offerte supera tutte le altre province e stacca Roma (9% delle offerte nazionali). Quindi Torino (4,8%), Bologna (4%), Bergamo (3,8%) e Brescia (3,5%). Staccate Firenze e Padova (2,8%) e, a chiudere la top 10, Treviso al 2,8% e Vicenza al 2,7%. Ma chi è il candidato- tipo? Giovane, con già una buona esperienza, con una formazione medio- alta e con meno di 35 anni: il 54,1% del totale, suddiviso in 42% per la fascia 26-35 anni e 12,1% per gli under 25.
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