lunedì 9 gennaio 2017
In periodo di crisi economica il pensionamento diventa soprattutto per gli operai un agognato sollievo da condizioni di precarietà e incertezza
La pensione: nei periodi di crisi economica è un antidepressivo
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Una fonte di stress in meno. Devono pensarla più o meno così i 120mila cittadini europei le cui risposte sono state analizzate da tre ricercatori dell'Università Ca' Foscari di Venezia. Alle prese con incertezze e precarietà legate alle lunga crisi economica che ha attanagliato il vecchio continente e magari al rischio di perdere essi stessi il posto di lavoro, le persone che hanno composto il vasto campione di ultracinquantenni dello studio pubblicato sulla rivista Heatlh Economics ha visto nella possibilità di andare in pensione un rassicurante approdo capace di porre fine ad ansie e tormenti e di fare così da naturale antidepressivo, con un positivo impatto sulla propria salute mentale. I ricercatori Michele Belloni, Elena Meschi e Giacomo Pasini sono giunti a questo risultato analizzando come visto i dati di un esercito di cittadini europei raccolti da specifiche indagini periodiche (Survey of Health, Ageing and Retirement in Europe). Si tratta della prima ricerca sul tema ad analizzare il fenomeno durante un periodo di crisi, durante il quale il pensionamento può essere vissuto come un sollievo da condizioni di precarietà e incertezza. Lo studio ribalta le conclusioni di ricerche precedenti che ipotizzavano invece effetti negativi sulla salute mentale legati alla vita da pensionato, ma non prendevano in considerazione l'impatto della crisi. In particolare, i ricercatori dell'università veneziana hanno notano che l'effetto positivo del pensionamento riguarda soprattutto i cosiddetti "colletti blu" maschi. "Tra gli operai giunti agli ultimi anni di vita lavorativa si osserva un peggioramento dello score di salute mentale e un aumento della probabilità di cadere in depressione dovuti al crescente rischio di perdere il lavoro e non trovare una nuova posizione", spiega Giacomo Pasini, professore al Dipartimento di Economia di Ca' Foscari. I ricercatori non azzardano nvece interpretazioni sul perché il pensionamento non favorisca un sollievo anche per le donne. La depressione costa 118 miliardi di euro ai sistemi di sanità pubblica europei. Alla luce dello studio, dunque, l'effetto anti-stress del pensionamento si candida ad ntrare nel conto della sostenibilità dei sistemi di welfare. "I legislatori che puntano a un aumento dell'età pensionabile - concludono i ricercatori - dovrebbero considerare il possibile impatto in termini di diseguaglianze perché i costi dovuti al peggioramento della salute mentale colpirebbero in modo sproporzionato i lavoratori meno qualificati".

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