venerdì 21 giugno 2019
In 25 anni la produzione è quadruplicata passando da 115mila a 494mila tonnellate ed è concentrata fra Caserta e Salerno
La mozzarella di bufala dop occupa al Sud 11mila addetti
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È il simbolo di un Mezzogiorno che funziona, nonostante la crisi abbia acuito il divario con il resto del Paese. E che dà lavoro soprattutto ai giovani: gli occupati sono 11.200, di cui oltre il 32% ha meno di 33 anni. La mozzarella di bufala campana è uno dei prodotti dop più apprezzati in Italia e all’estero. In 25 anni la produzione è quadruplicata passando da 115mila a 494mila tonnellate ed è concentrata fra Caserta e Salerno, che rappresentano il 92% del totale. Un prodotto che vale 577 milioni di ricavi, che salgono a oltre un miliardo se si guarda anche all’indotto.

A fare il punto su un’eccellenza dell’agroalimentare «Made in Italy» sono stati il Consorzio di tutela del prodotto e lo Svimez, che hanno scelto Borsa Italiana per presentare i numeri della filiera. Con 1267 allevatori rappresenta il primo distretto alimentare del Sud per dimensione con una forte vocazione all’export, che pesa per il 32,75% delle vendite e che vede come principali mercati di sbocco Germania, Francia, Gran Bretagna, Usa, Spagna e Svizzera. Emerge inoltre un grande interesse dai paesi dell’Est, soprattutto la Polonia. Da una ricerca della direzione studi di Intesa Sanpaolo il valore delle esportazioni nel 2017 è stato di 262 milioni (+9% sul 2016). Al ministro Luigi Di Maio, che ieri avrebbe dovuto partecipare alla presentazione dei dati, il consorzio di tutela ha chiesto tre misure per continuare a crescere: il rafforzamento del sistema bancario locale, interventi sulla formazione dei giovani e sulla spinta all’internazionalizzazione.

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