giovedì 9 marzo 2017
Novità in arrivo per gli oltre due milioni di partite Iva e collaboratori. Più tutele per malattie, infortuni e maternità. Lo Statuto torna ora al Senato. Soddisfatto il ministro Poletti
La Camera approva il ddl autonomi
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Novità in arrivo per gli oltre due milioni di partite Iva e collaboratori. L'aula della Camera ha dato il via libera, con 256 sì, 10 no e 102 astenuti, al disegno di legge per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale
che contiene misure per favorire la flessibilità nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato. Arrivano, infatti, più tutele per maternità, malattie e infortuni. Sì anche alla partecipazione degli autonomi agli appalti pubblici per incarichi di consulenza e ricerca.

Novità anche sulla Dis-coll, l`indennità di disoccupazione per i collaboratori che diventa diventa strutturale e viene estesa ad assegnisti e dottorandi di ricerca con borsa di studio. Più tutele, inoltre, nelle transazioni commerciali e contro i ritardi nei pagamenti. Per la prima volta poi arriva una definizione normativa del lavoro agile. Cambiano anche le regole in tema di formazione: vengono estesi gli sconti fiscali per le spese per corsi di formazione o aggiornamento, master, convegni e congressi.

Lo Statuto del lavoro autonomo approvato dalla Camera, già votato al Senato, tornerà adesso a Palazzo Madama per il via libera definitivo.

«Oggi si compie un altro passo verso la definitiva approvazione di un provvedimento innovativo e di grande importanza, che guarda all’evoluzione del sistema produttivo e completa il percorso di riforma del lavoro definito nel Jobs Act, con l’obiettivo di sostenere e valorizzare il lavoro autonomo non imprenditoriale, attraverso un sistema di tutele specifiche, e di migliorare la qualità della vita dei lavoratori dipendenti, favorendo la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro». È quanto afferma Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e delle politiche sociali, commentando l’approvazione, da parte della Camera, del disegno di legge sul lavoro autonomo non imprenditoriale e agile.

«Il riconoscimento del ruolo dei lavoratori autonomi, una realtà che vede un numero elevato di giovani e di donne - sottolinea il ministro - passa per una serie di misure che prevedono più tutele nelle transazioni commerciali e contro i ritardi nei pagamenti, la deducibilità delle spese collegate all’attività professionale ed alla formazione, la possibilità di aggregarsi per accedere a bandi di gara nazionali ed internazionali, il riconoscimento dell’indennità di maternità a prescindere dall’effettiva astensione dal lavoro e la previsione del diritto ad un trattamento economico per congedo parentale per un periodo fino a sei mesi entro i primi tre anni di vita del bambino: una novità importante, se si considera che ben il 15% delle lavoratrici autonome abbandona totalmente la professione a seguito di gravidanza».

«Una novità di rilievo rispetto al testo approvato al Senato - aggiunge Poletti - è rappresentata dalla disposizione per rendere strutturale la Dis.Coll, l’indennità di disoccupazione per i collaboratori, tra l’altro ampliando la platea dei beneficiari, che ora comprende anche gli assegnisti e i dottorandi di ricerca. Vorrei ancora ricordare la delega al governo per consentire alle Casse di previdenza di diritto privato di attivare anche prestazioni sociali, finanziate da un’apposita contribuzione, destinate agli iscritti che hanno subito una significativa riduzione del reddito professionale per ragioni non dipendenti dalla propria volontà o che siano stati colpiti da una grave patologia. Non meno importanti sono le misure dedicate al cosiddetto lavoro agile, che definiscono strumenti innovativi per favorire una modalità di organizzazione del lavoro che da una parte risponde all’evoluzione del sistema produttivo e, dall’altra, permette una migliore conciliazione dei tempi di lavoro con i tempi di vita. Tutto questo, delineando un quadro di tutele dei lavoratori che vanno dal diritto ad un trattamento economico non inferiore a quello complessivamente applicato nei confronti dei lavoratori che svolgono le medesime mansioni esclusivamente all’interno dell’azienda, alle garanzie in tema di salute e sicurezza del lavoratore, all’assicurazione obbligatoria per gli infortuni e le malattie professionali. L’auspicio è che il Senato, cui adesso ritorna il provvedimento, possa approvarlo in tempi rapidi».

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