lunedì 4 aprile 2016
​L'obiettivo della II edizione di Smart&Start - partita a febbraio 2015 - è di promuovere la nascita e la crescita delle start up innovative su tutto il territorio nazionale. Con Nuove imprese a tasso zero, invece, si punta alle imprese giovanili e/o femminili (nella foto Domenico Arcuri, ad di Invitalia).
In un anno mille richieste di finanziamento
COMMENTA E CONDIVIDI

"Smart&Start è l'intervento più importante per la creazione di impresa gestito da Invitalia e ha l'obiettivo di promuovere la nascita e la crescita delle start up innovative su tutto il territorio nazionale. La seconda edizione di Smart&Start è partita a febbraio 2015: ad oggi sono più di mille i business plan presentati, di questi ne abbiamo già finanziati 200. Le imprese ricevono oltre al finanziamento anche servizi di tutoring che eroga direttamente Invitalia: il sostegno alle startup infatti deve essere non solo finanziario ma anche di competenza nel fare impresa". Così Andrea Miccio, responsabile area Imprenditorialità di Invitalia.

"Il target di Smart&Start - ricorda - sono le startup innovative così come sono previste dalla normativa introdotta con il decreto Crescita 2.0. Le imprese che noi finanziamo devono presentare un progetto di investimento compreso tra un minimo di 100mila euro e un massimo di un milione e mezzo. Il target medio che fino a oggi abbiamo intercettato è l'impresa che ha un progetto da circa 500mila euro".

"L'aspetto più importante di Smart&Start - sottolinea - è che finanzia non solo le spese per investimento ma anche le spese di gestione che le startup sostengono nei primi 24 mesi. Inoltre, il finanziamento che viene concesso è un mutuo senza interessi e senza alcuna garanzia".

"Per quanto riguarda le modalità con le quali si deve richiedere il finanziamento, Invitalia ha messo a punto una piattaforma on line che deve essere utilizzata per presentare la domanda. La richiesta può essere presentata non solo dalla startup innovativa già costituita ma anche dal team di persone che hanno interesse a costituire la società e che hanno poi l'obbligo di costituirla una volta che Invitalia concede il finanziamento", prosegue Miccio.

La creazione di impresa, dunque, "ha sempre costituito il marchio di fabbrica di Invitalia da oltre 20 anni - osserva - e negli ultimi tempi questo intervento di sostegno alla nascita e alla crescita delle imprese si è evoluto in base anche a quelle che sono le richieste degli stakeholders esterni".

"Sono stati introdotti nuovi strumenti di sostegno che si sono adeguati ai cambiamenti richiesti sia dal punto di vista della tipologia di soggetti che vogliamo sostenere, in particolare tutto il mondo dell'economia digitale e delle imprese ad alto contenuto tecnologico, sia nelle modalità con le quali valutiamo le richieste di finanziamento, perché abbiamo introdotto appunto sistemi tramite piattaforme, che prevedono anche colloqui on line, per arrivare a tempi di valutazione che sono estremamente ridotti", assicura.

Oltre a Smart&Start, l'altro progetto importante gestito da Invitalia, rivolto sempre a chi ha interesse a creare una nuova attività, si chiama Nuove imprese a tasso zero. "A differenza dell'altro progetto, in questo caso - spiega Miccio - non è necessariamente rivolto alle start up innovative e punta invece a sostenere la nascita delle imprese giovanili e/o femminili. E' anche questo un intervento che si può realizzare su tutto il territorio nazionale, con un valore massimo del finanziamento che può essere richiesto di un milione e mezzo".

"Questo intervento è partito da pochissimo - dice - e in due mesi Invitalia ha già ricevuto un numero consistente di domande, oltre mille, a testimonianza del grande interesse che c'è nei giovani sul tema della creazione di impresa. Anche in questo caso, l'intervento prevedeva che la richiesta di finanziamento fosse presentata attraverso una piattaforma on line. Le attività di valutazione sono in corso e a breve verranno concessi i primi finanziamenti".

"Sicuramente, il numero così consistente di domande - ammette - ha generato un fabbisogno particolarmente rilevante di risorse finanziarie che in questo momento la dotazione non può garantire. Per cui sarebbe auspicabile che ci fosse un rifinanziamento proprio per evitare che numerosi di questi progetti, che hanno un potenziale interesse anche di creazione di occupazione, vengano restituiti a chi ha presentato la richiesta, solo per un problema di carenza finanziaria".

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: