martedì 29 gennaio 2019
Dall’ambiente alla cultura, passando per il contrasto alla disoccupazione giovanile e per la lotta alla povertà: sono questi i pilastri del piano di impresa 2018-2021
Carlo Messina, ceo del Gruppo Intesa Sanpaolo

Carlo Messina, ceo del Gruppo Intesa Sanpaolo

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Dall’ambiente alla cultura, passando per il contrasto alla disoccupazione giovanile e per la lotta alla povertà: sono questi i pilastri del piano di impresa 2018-2021 di Intesa Sanpaolo. Una riflessione su questi temi è stata fatta nel corso di un incontro sull’argomento dedicato all’impegno sociale e culturale della banca per l’Italia. «Tra gli obiettivi del nostro piano c’è quello di investire sull’emergenza dei bisogni delle persone. Su questo fronte siamo la bandiera fuori da questo Paese», ha detto il ceo del gruppo bancario, Carlo Messina. «Nel nuovo piano d’impresa siamo partiti con un grande progetto per i bisognosi e in un anno abbiamo distribuito oltre 3 milioni di pasti, migliaia di medicine e posti letto», ha aggiunto Mes- sina. «I mercati chiedono che le società non abbiano solo obiettivi finanziari», ha indicato il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, parlando dell’importanza di un impegno a 360 gradi di una banca. Non a caso l’attenzione di Intesa viene tenuta in considerazione da attori di primo piano del mondo finanziario, come BlackRock. «Intesa Sanpaolo è un modello di riferimento a livello internazionale» ha riconosciuto il presidente della prima società al mondo dell’asset managment Rob Kapito. L’appuntamento di ieri ha rappresentato l’occasione per fare un primo bilancio sui risultati raggiunti, raccogliere stimoli per nuove iniziative e presentare nuovi progetti, tra i quali l’impegno concreto per favorire l’occupazione giovanile e l’accesso allo studio.

Una delle questioni affrontate è stata quella relativa all’accesso al credito, che Intesa Sanpaolo ha sviluppato nel proprio modello di business grazie all’esperienza per il mondo non profit di Banca Prossima, guidata dall’Ad Marco Morganti. Il Fund for Impact, il fondo di impatto che destina 250 milioni di euro (lo 0,50% del patrimonio netto), nasce per garantire l’erogazione di prestiti per 1,25 miliardi di euro alle categorie con minore accesso al credito: studenti universitari, ricercatori, nuova imprenditoria ovvero startup e imprenditrici donne. Proprio gli studenti universitari sono i destinatari della prima iniziativa in Italia del programma Impact di Intesa Sanpaolo. Dal prossimo 25 febbraio si avvia il prestito 'per Merito', un finanziamento accessibile e senza garanzie rivolto a oltre 1,6 milioni di studenti universitari in Italia che potranno richiedere fino a 5.000 euro l’anno per cinque anni per coprire spese di studio, mobilità, residenza e periodi formativi all’estero. In un Paese che non investe quanto dovrebbe in formazione, Intesa Sanpaolo punta così a favorire l’occupazione giovanile nel Paese e ad ovviare allo squilibrio tra domanda e offerta di lavoro. Per questo motivo è stata avviata anche una collaborazione con Generation, l’iniziativa globale non profit creata da McKinsey & Company nel 2015 con l’obiettivo di contribuire a ridurre il fenomeno della disoccupazione giovanile. Il progetto sarà uno dei primi realizzati da Intesa Sanpaolo per sostenere la formazione giovanile ed è finalizzato a formare circa 5mila giovani nei prossimi 3 anni e ad accompagnarli nel mondo del lavoro con un approccio pragmatico.

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