martedì 29 luglio 2014
​Il ministro dei Trasporti, Lupi: «Stiamo studiando politiche per favorire il rinnovo del parco auto circolante: per i mezzi privati puntiamo su strumenti diversi dagli incentivi classici, sul modello della defiscalizzazione»
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Ci sono voluti anni di crisi, con le vendite ridotte ai livelli di una quarantina di anni fa, un settore in ginocchio, le famiglie italiane costrette a rinviare l'acquisto di una vettura nuova e le strade invase da veicoli tra i più vecchi, pericolosi e malandati d'Europa, ma finalmente forse qualcosa si muove davvero. Il governo infatti sta studiando un sistema di incentivi, legati allo strumento della defiscalizzazione, per il rinnovo del parco auto in Italia. È quanto ha annunciato il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, che vi sta lavorando con il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi. «Dobbiamo fare politiche che incentivino il rinnovo del parco macchine nel nostro Paese», ha spiegato Lupi, anticipando che per i privati verranno utilizzati «strumenti diversi dagli incentivi classici, come la defiscalizzazione utilizzata per le ristrutturazioni edilizie». 
 
«Le norme che più stanno funzionando nel nostro Paese sono quelle legate alla defiscalizzazione, che non sono un incentivo classico, un contributo a fondo perduto, ma sono la modalità con cui si utilizza la leva fiscale per incentivare il cittadino a raggiungere un obiettivo che loStato gli pone», ha spiegato Lupi, sottolineando che «la defiscalizzazione sugli edifici delle case è valsa due punti di Pil. «Stiamo lavorando e stiamo studiando perchè questo significa fare politica industriale nel nostro Paese trovando strumenti che non siano quelli dell'incentivazione tradizionale ma utilizzando la defiscalizzazione».
 
Lupi ha quindi annunciato che «domani o dopodomani, con il ministro Guidi, dovremmo arrivare a una sintesi per provvedimenti che riguardino sia i mezzi pubblici che privati». Quanto ai primi, «in Germania c'è stato un momento in cui lo Stato ha deciso che non potessero più circolare mezzi pubblici con un'età molto vecchia: noi stiamo lavorando su Euro 0, Euro 1 ed Euro 2, dobbiamo accompagnare un provvedimento di questo genere degli strumenti che possano permettere il rinnovo». 
 
Le misure da adottare per ridurre la pressione fiscale sull’auto e, in particolare, per rivedere bollo, IPT (imposta provinciale di trascrizione) e fiscalità sulle auto aziendali, ci sarebbero. E sono quelle indicate da tempo nel "Pacchetto Auto" presentato dal Presidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati, Daniele Capezzone. Tre le sue ipotesi di intervento mirato immediatamente attuabili, focalizzate su: l'esenzione del bollo auto per i primi tre anni dopo l’immatricolazione (e in seguito un “bollo progressivo”, da pagare in base alle soglie di emissioni dell'auto secondo la logica del “meno inquini meno paghi"), l’abolizione dell’imposta provinciale di trascrizione e una fiscalità meno pesante per le auto aziendali. Se saranno queste o no le linee guida scelte dal governo, si saprà nelle prossime ore.
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