venerdì 5 febbraio 2016
A Genova (nella foto le acciaierie di Cornegliano) garantiti produzione e occupazione in vista della vendita. Soddisfatti i sindacati, anche se la «partita vera si giocherà dopo il 10 febbraio». La diocesi: fare più e meglio per la privatizzazione.
Ilva, l'accordo è confermato
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Volti più distesi al termine del tavolo di confronto sull’Ilva di Cornegliano (Genova), che si è tenuto ieri al ministero dello Sviluppo economico a Roma. L’accordo di programma è confermato. Il governo, infatti, ha ribadito l’impegno per i livelli produttivi e occupazionali del gruppo siderurgico: altri 350 milioni di euro ancora da investire, rientro in attività di 2.200 addetti. Alla riunione, presieduta dal viceministro, Teresa Bellanova, hanno partecipato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Doria, i commissari straordinari Ilva, i rappresentanti dell’Autorità portuale di Genova, di Confindustria Genova e di Cgil, Cisl, Uil e Failms. «L’accordo c’è ed è tuttora valido e nessuno ha mai pensato di metterlo in discussione », ha rassicurato il viceministro. Il punto, però, sta nella futura cessione degli stabilimenti del gruppo. «Ovviamente si dovrà tener presente il fatto che oggi l’Ilva è in vendita, quindi dovremo lavorare tutti nel coinvolgimento del nuovo soggetto industriale ». Dal governo sarebbe arrivata anche la conferma che si sta lavorando per allargare a tutti i siti Ilva l’integrazione del 10% sui contratti di solidarietà, al momento previsto solo per i lavoratori genovesi e su cui l’esecutivo, dopo il 10 febbraio, quando scadrà il termine per le manifestazioni di interesse, avvierà un confronto costante con i sindacati. Bellanova ha infine proposto un approfondimento tecnico sulle questione relative ai lavori di pubblica utilità. «Non abbiamo risolto tutti i problemi dell’Ilva – ha spiegato Alessandro Vella, segretario generale Fim Cisl Liguria – ma dal 10 febbraio inizierà la partita vera». «È un primo risultato che i lavoratori si sono guadagnati sul campo», ha sottolineato Bruno Manganaro, segretario generale Fiom Genova. «È stato un incontro positivo con l’impegno del governo a seguire passo passo la vicenda sia sulla vendita, che è il problema più importante, sia sulla possibilità di coinvolgere il nuovo soggetto nell’accordo di programma di Cornigliano », ha commentato il segretario nazionale della Uilm, Mario Ghini. L’Ilva «è una eccellenza italiana. Rischia grosso, ma bisogna fare tutto il possibile perché possa continuare a vivere. Bisogna mettercela tutta», ha detto Antonio Gozzi, presidente di Duferco e Federacciai. «Per la privatizzazione dell’Ilva occorre fare più e meglio di quanto si è fatto finora», invece, è stato l’invito del Consiglio della Fondazione Assistenza Religiosa Morale Operai della diocesi di Genova. 
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