venerdì 3 ottobre 2014
Dure italiani su tre (68%) si dichiarano insoddisfatti del proprio ambiente lavorativo denunciando la mancanza di spirito di gruppo e di solidarietà tra i colleghi.
Il lavoro di squadra per uscire dalla crisi
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Dure italiani su tre (68%) si dichiarano insoddisfatti del proprio ambiente lavorativo denunciando la mancanza di spirito di gruppo e di solidarietà tra i colleghi. Lo rivela un sondaggio realizzato su un campione di oltre 1.000 corsisti tra i 18 e i 55 anni, realizzato da BPSec, il leader della formazione d’impresa, che ogni anno forma migliaia di lavoratori consigliando le aziende su come primeggiare in questo difficile momento economico. Va ancora più nel dettaglio Daniele Barbone, fondatore della BP Academy e unico italiano inserito nella commissione internazionale di esperti dell’ultimo G20 Civil Summit di Mosca e riconfermato dalla presidenza del G20 australiano per il 2014: "Fare squadra sul posto di lavoro è fondamentale. In un momento difficile come questo, per primeggiare un lavoratore, un’azienda, deve mettere cuore e passione in quello che realizza altrimenti diventiamo macchine in serie. Per questo abbiamo dato vita al progetto Trekking del Cristo pensante per le imprese, un corso rivolto a gruppi e team aziendali, reti vendite,  gruppi sportivi, associazioni di categoria, dal grande impatto emozionale e  che farà scoprire ai partecipanti come il lavoro del singolo e del gruppo possano trovare una perfetta sintesi". Formatore d’eccezione, Pino Dellasega presidente della scuola nazionale di Nodic Walking, esperto di orienteering e ski-orienteering, e che usa le attività in cammino per formare ed aggregare ed è anche ideatore del marchio Ways. Ma il trend del team building come strumento per sostenere imprese e lavoro è estremamente diffuso in tutto il mondo. Dall’Europa agli Stati Uniti, passando per l’America latina e la Russia, sempre più aziende ricorrono a questi metodi per aumentare la produzione e migliorare la qualità dei propri prodotti/servizi. Secondo uno studio realizzato dall’Istituto francese Opinion Way, il valore che più manca nel mondo professionale è lo spirito di squadra. Non è un caso infatti che si stiano moltiplicando le offerte in questa direzione e colossi come BNP Paribas e SNCF ricorrano scelgano di animare i propri seminari. Per la maggiore, come conferma l’iniziativa di BPSec, vanno le esperienze a contatto della natura, sportive o estreme dove il lavoratore solidarizza con il compagno per affrontare al meglio le difficoltà. In Spagna, invece, si preferiscono attività più ludiche; dalle corse con il karting ai concerti e spettacoli dove la condivisione di un evento in comune rafforza il senso di appartenenza. Sullo sport punta la prima economia del Vecchio Continente; la Germania di Angel Merkel porta i propri dipendenti nei boschi per accendere un falò, tirare con l’arco e gustarsi un buon vin brulé.Persino i freddi russi, fin dai tempi della Guerra Fredda, puntavano su questo aspetto. Il 25% delle aziende russe offre corsi di team building e vacanze presso località esotiche sono le più diffuse.Oltreoceano, dove sono pionieri anche in questo campo e vige il terrore delle cause civili, le attività di team building rivestono anche un ruolo anti-querela. Secondo David Jacobson, esperto di corporate team building e fondatore di di TrivWorks, innanzitutto, "serve una solida definizione di ciò che si qualifica come team building. ovvero una qualsiasi esperienza positiva condivisa, che rinforza le abilità della squadra. Prima di tutto – mette in guardia Jacobson – non dovete esagerare con attività che potrebbero non essere gradite o risultare pericolose. Ciò che è più rilevante è che i dipendenti riconoscano il parallelismo tra l'attività e il posto di lavoro e che vengano correttamente stimolati. Ciascun programma dovrebbe includere una discussione con i partecipanti circa il livello di sfida che si sentono in grado di fronteggiare. Mettersi alla prova infatti è importante. L'apprendimento avviene quando si è al di fuori della propria zona di comfort. L’attività fisica non è strettamente necessaria anche se il più delle volte risulta la più stimolante e allo stesso tempo la parola divertimento non è una parolaccia, ma ricordate team building non è strettamente inteso come fenomeno sociale. In altre parole, happy hours estemporanei o la festa annuale dell’azienda non sono contesti in cui può e deve essere applicata questa definizione".Ma quali sono le esperienze di team building di questo millennio? In Italia, come nel resto del mondo, al primo posto sono senza dubbio le attività sportive. Dal trekking alle competizioni, dalle passeggiate in montagna  ai "campi di allenamento estremi", ma poi c’è tutto un universo meno visibile, ma altrettanto in voga. Se negli Usa impazza il televisivo paintball, anche se a volte la troppa eccitazione può produrre lividi, nel Regno Unito piacciono molto le lezioni di graffiti (con tanto di bomboletta), quelle di stuntman o di cucina. Alle corse con i kart spagnole si affiancano le gite ai parchi tematici organizzate in Messico, il Robin Hood Christmas teutonico e i corsi di cucina russi.
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