venerdì 11 ottobre 2019
Impiegano 844.775 dipendenti (+3,9%). Crescita più sostenuta al Sud (+3,1%). Il Rapporto presentato alle Giornate di Bertinoro per l'economia civile
Crescono le istituzioni non profit, +2,1% a quota 350mila
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Prosperità inclusiva. Aspirazioni e azioni per dar forma al futuro è il titolo della XIX edizione delle Giornate di Bertinoro per l’economia civile, il tradizionale appuntamento di Aiccon, Centro Studi dell’Università di Bologna, in corso oggi e domani a Bertinoro (Forlì-Cesena).

Quale forma avrà il futuro? Qual è il contributo peculiare del Terzo settore nel generare valore e nel condividerlo in un contesto trasformato? A partire da questi interrogativi si sono confrontati i relatori della sessione di apertura dal titolo Prosperità inclusiva: il ruolo dell’economia civile nella trasformazione dell’esistente introdotta e coordinata da Paolo Venturi, direttore di Aiccon; che ha visto la partecipazione di Stefano Zamagni, Università di Bologna; Elena Casolari, cofondatrice e presidente esecutivo della Fondazione Opes-Lcef; Mauro Magatti, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Stefano Micelli, Università Ca’ Foscari di Venezia. Come ha sottolineato Zamagni nel suo intervento, «l’economia civile ha di fronte a sé la possibilità di contribuire al disegno di una società che sappia trasformare la quantità sempre maggiore di risorse umane escluse dal processo di produzione a causa dell’incessante sviluppo tecnologico in una forza che agisce per migliorare la qualità della vita».

I lavori della mattina sono terminati con la presentazione dell’ultima rilevazione Istat sulla struttura e i profili del settore non profit in Italia (dati 2017). La presentazione si è aperta con l’intervento di Michele Camisasca, direttore generale dell'Istituto di statistica: «L’Istat sente la responsabilità del proprio ruolo istituzionale e di contribuire alla conoscenza dei dati del non profit tramite dati statistici economici e sociali. Un compito che valorizza le sinergie con altre istituzioni a servizio e per il bene del Paese».

Secondo la rilevazione presentata da Istat, le istituzioni attive nel nostro Paese sono 350.492, 2,1%in più rispetto al 2016, ed impiegano 844.775 dipendenti (+3,9%). Nel 2001 le istituzioni del non profit erano 235.232. Il settore si espande con tassi di crescita medi annui superiori alle imprese profit, passando dal 5,8% del 2001 all,8% del 2017 per numero di unità e dal 4,8% al 7%. A livello regionale questa crescita è più sostenuta al sud (+3,1%), nel nord-ovest (+2,4%) e al centro (+2,3%). Circa due terzi delle istituzioni non profit sono attive nel settore della cultura, sport e ricreazione (64,5%), seguono quelle dell’assistenza sociale e protezione (9,2%), delle relazioni sindacali e rappresentanti (6,5%), della religione (4,8%), dell’istruzione e ricerca (4%) e della sanità (3,5%). L’85% delle istituzioni non profit opera senza dipendenti. Aumentano di più in particolare i lavoratori a tempo determinato (+24,5%); soprattutto fra gli over 50 (+7,9%), tra gli stranieri (+7%) e i laureati (+6,3%). Fra i dipendenti prevalgono le donne (71,7%).

«Come testimoniano i dati sulle istituzioni del non profit presentati oggi l’Istat continua a monitorare con attenzione questo importante settore dell’economia italiana dove il suo peso è in continua espansione», sottolinea Stefano Menghinello, direttore della Direzione centrale per le statistiche economiche Istat.


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