martedì 17 febbraio 2015

Bloccati l'incremento della aliquota al 27% e ripristinato il vecchio regime dei minimi. Nuovo Tweet bombing e un live act in piazza Montecitorio

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Hanno vinto due battaglie, ma la loro lotta continua. I freelance e i professionisti a partita Iva, infatti, incassano due primi risultati positivi con il rinvio dell'aumento dei contributi previdenziali e il ritorno almeno per quest'anno al vecchio regime dei minimi. Ma mercoledì manifesteranno ancora per consolidare i risultati e rivendicare nuovi diritti in ordine al trattamento malattia e alla maternità.Nel decreto Milleproroghe in discussione al Senato, infatti sono stati presentati alcuni emendamenti che prevedono:1) La proroga al 2015 del vecchio regime dei minimi. I titolari di partita Iva che guadagnano fino a 30mila euro potranno quindi scegliere per tutto l'anno in corso tra il nuovo regime dei minimi (previsto nella legge di Stabilità) con l'aliquota forfettaria al 15%, e il vecchio regime al 5%, con il limite fino a 5 anni o al raggiungimento del 35esimo anno d'età.2) Lo stop all'aumento dell'aliquota Inps. Con l'individuazione da parte del Governo di una copertura di 120 milioni di euro, per il terzo anno consecutivo viene bloccato al 27% l'aumento previsto dell'aliquota contributiva che doveva passare al 29% e poi al 33% nel 2018. L'aliquota dei contributi previdenziali dovuta dai possessori di partita Iva iscritti alla gestione separata Inps aumenterà invece al 28% nel prossimo anno e al 29% nel 2017.Al Consiglio dei ministri di venerdì, invece, "arriveranno gli interventi sulle tutele per i lavoratori autonomi", assicura il responsabile economico del Pd Filippo Taddei.Freelance e professionisti riuniti in Acta, però, tengono alta la guardia e manifesteranno mercoledì mattina a Roma e sulla Rete per riconquistare "soldi e diritti, condizioni di lavoro e spazi di agibilità, che progressivamente leggi e normative ingiuste sottraggono a lavoratori autonomi e atipici mandandoli in malora", si legge in un comunicato.La manifestazione, questa volta, sarà duplice: sia virtuale, con un nuovo "Tweet bombing" di messaggi, sia fisica, a partire dalle 10,30 in piazza Montecitorio con "un live act, una sorta di rappresentazione teatrale, di incarnazione delle nostre richieste sotto le finestre del Parlamento e della Presidenza del Consiglio".
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