mercoledì 7 giugno 2017
Circa 2,2 miliardi di euro, di cui oltre il 54% a valere sul Fondo sociale europeo 2014-2020. Il pacchetto più consistente (1,838 miliardi) va alle azioni per l'occupazione, in particolare al Sud
Una manifestazione di disoccupati

Una manifestazione di disoccupati

COMMENTA E CONDIVIDI

Circa 2,2 miliardi di euro di cui oltre il 54% a valere sul Fondo sociale europeo 2014-2020, finalizzati ad azioni di supporto alle riforme strutturali in tema di politiche attive del lavoro, rivolte a implementare l'occupazione, modernizzare il mercato del lavoro, formare capitale umano e aumentare la produttività. È la dotazione finanziaria del Pon (Piano operativo nazionale) Spao (Sistemi di politiche attive per l'occupazione) presentato dall'Anpal, l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro.

Gli interventi finanziati con Spao sono concentrati per l'85% nelle regioni meno sviluppate, per il 12% nelle regioni più sviluppate e per il 3% in quelle in transizione. Il pacchetto più consistente di risorse (1,838 miliardi di euro, pari a oltre l'84% del totale) va alle azioni per l'occupazione. Il resto viene utilizzato per azioni di formazione, per implementare le capacità istituzionali e per l'assistenza tecnica. Partner del programma sono Regioni e Province autonome, Inps, Anpal Servizi, Inapp, Unioncamere, Invitalia, Ispettorato nazionale del Lavoro, Ente Nazionale Microcredito.

Tra gli interventi di maggior rilievo, anche finanziario, attuati con Spao ci sono gli incentivi alle assunzioni nel Mezzogiorno, grazie al cosiddetto 'Bonus Sud'. La decontribuzione degli oneri previdenziali per occupato (nel limite massimo di 8mila euro annui) spetta nel caso di assunzione di giovani tra i 16 e i 24 anni o disoccupati da almeno sei mesi e con almeno 25 anni di età. Come ha spiegato il direttore generale dell'Anpal, Salvatore Pirrone, «nei primi quattro mesi del 2017 sono già 47mila le assunzioni effettuate col Bonus Sud».

Il Pon Spao interviene anche sul potenziamento dei servizi per l'impiego, sostenendo anche le riforme introdotte con il Jobs Act, e accompagna l'attuazione dei programmi regionali attraverso la realizzazione di azioni di sistema, come il monitoraggio del cambiamento della struttura occupazionale e il rafforzamento dei centri di formazione professionali, strutturando meglio i servizi per promuovere l'alternanza scuola-lavoro e l'apprendistato. «Si tratta di un programma importante - ha ricordato Pirrone - che occupa da solo l'11% dell'intera quota del Fse destinata all'Italia».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: