mercoledì 22 novembre 2023
Nelle rinnovabili il gruppo ha pianificato investimenti lordi pari a circa 12,1 miliardi di euro, su 35,8 miliardi totali, tra il 2024 e il 2026
Enel: «Stop a tutti gli impianti a carbone entro il 2027»

Ansa

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Stop a tutti gli impianti a carbone entro il 2027, che verranno riconvertiti con le migliori tecnologie disponibili, e obiettivo zero emissioni entro il 2040. Gruppo Enel ha confermato ieri a Milano, durante il Capital Markets Day, l’impegno sul fronte della sostenibilità ambientale, impegno che comprende investimenti lordi pari a circa 12,1 miliardi di euro tra il 2024 e il 2026, sui 35,8 miliardi totali previsti nel triennio. Le decisioni di investimento saranno "più selettive, mediante la diversificazione di tecnologie e Paesi, il miglioramento dei rendimenti e la riduzione dei rischi, anche facendo leva su partnership", sottolinea il Gruppo. Nella strategia 2024-2026 si punta a investire in particolare su eolico onshore, solare e batterie di accumulo. "Un fattore chiave – ha spiegato il Gruppo - sarà l'innovazione, facendo ricorso al repowering per aumentare l'efficienza degli impianti e ridurre i costi di generazione, oltre che alle batterie di accumulo per migliorare la flessibilità del sistema elettrico e la gestione dei carichi".

Nel triennio, Enel prevede di realizzare circa 13,4 GW di nuova capacità rinnovabile, grazie a una solida pipeline di circa 450 GW, di cui circa 160 GW in fase avanzata. Nel 2026 la capacità rinnovabile del Gruppo dovrebbe quindi aumentare a circa 73 GW da circa 63 GW stimati per il 2023, con la quota di generazione a zero emissioni che raggiungerà circa l’86% rispetto a circa il 74% atteso per il 2023. "Sul nucleare, non intendiamo partecipare in un'altra costruzione con le attuali tecnologie, ma guardiamo tutte le evoluzioni tecnologiche", ha chiarito l'amministratore delegato di Enel Flavio Cattaneo, precisando: “Detto ciò, gestiamo già l'energia nucleare in due Paesi europei, la Spagna e la Slovacchia. Se un'azienda è pronta a partire domattina, l'unica è l'Enel che ha esperienza ultradecennale in questo settore. Cattaneo ha osservato che guarda al futuro di Enel come “un’organizzazione più snella, flessibile e resiliente” e ribadito che “la sostenibilità continuerà a guidare le nostre decisioni di business”.

Nel 2026 si prevede che l'Ebitda ordinario di Gruppo Enel aumenti fino a un valore compreso tra 23,6 e 24,3 miliardi di euro e che l'utile netto ordinario cresca fino a un valore tra 7,1 e 7,3 miliardi. Gli investimenti, viene sottolineato, verranno concentrati "in aree caratterizzate da rendimenti visibili, un quadro regolatorio remunerativo nonché contesti macroeconomici e politici stabili, con il 49% degli investimenti lordi in Italia, il 25% in Iberia, il 19% in America Latina e il 7% in Nord America". Firmato un accordo per la cessione di asset di generazione del gruppo in Perù, operazione che porterà a una riduzione dell'indebitamento netto consolidato del Gruppo di circa 1,6 miliardi di euro nel 2023-2024. In generale, dal piano di dismissioni è previsto un impatto positivo sull’indebitamento finanziario netto stimato in circa 11,5 miliardi di euro tra il 2023 e il 2024, con un incasso per circa 8 miliardi di euro. Secondo Cattaneo, il piano presentato è "un piano prudente; siamo qui solo da sei mesi, dateci del tempo. Ho già acquistato 1,5 milioni di azioni e ne comprerò un altro milione", mentre il Cfo del gruppo, Stefano De Angelis, ha affermato che la società "sta uscendo da una situazione di emergenza" ma "non vediamo il debito come un grande problema".


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